Contratto “Istruzione e Ricerca” 2019-2021: la trattativa prosegue su permessi, ferie e congedi
La FLC CGIL, in considerazione delle specificità dei settori, ritiene sia opportuno che tali parti normative vengano mantenute separate.
Si è svolto martedì 18 ottobre 2022 un nuovo incontro per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto “Istruzione e Ricerca”.
Ultimi aggiornamenti
L’ARAN ha presentato alle organizzazioni sindacali un testo che raccoglie in un’unica area del CCNL le tematiche riguardanti il rapporto di lavoro, le ferie, i permessi e i congedi di tutto il personale dei quattro settori del comparto “Istruzione e Ricerca”: scuola, università, ricerca e AFAM. Da tale parte comune sono stati esclusi i docenti dei settori scuola e AFAM e il personale precario ATA.
Nell’illustrare la proposta l’ARAN ha motivato la sua iniziativa col tentativo di semplificare il testo ed eliminare le ripetizioni che esistono nelle parti specifiche sui medesimi istituti contrattuali. Per la FLC CGIL è intervenuto il segretario generale Francesco Sinopoli, il quale ha motivato l’esigenza di mantenere specifiche sezioni sui vari istituti contrattuali in ragione della differente organizzazione del lavoro, che determina, oggettivamente, specifiche opportunità di accesso a questi istituti contrattuali. Un esempio di ciò è rappresentato dalla fruizione delle ferie, dove è del tutto evidente come la situazione di grande flessibilità legata al lavoro negli enti di ricerca non può essere relazionata alla complessità degli aspetti legati alla didattica delle istituzioni scolastiche. Ci sono poi aspetti legati all’autonomia delle istituzioni, come il caso degli atenei che adottano statuti e regolamenti propri i quali possono agire con forme di flessibilità che non risultano conciliabili con altri settori. La separazione tra il personale precario ATA e quello di ruolo (il primo rimarrebbe nella sezione scuola, il secondo nella parte generale) sarebbe un arretramento rispetto alla definizione di “comunità educante”, contenuta nell’attuale contratto, che considera un unicum tutto il personale della scuola. Inoltre la divisione tra personale assunto a tempo determinato e indeterminato non appare condivisibile, tenuto conto delle battaglie condotte da anni dalla nostra organizzazione per ottenere l’equiparazione dei diritti.
Abbiamo quindi proposto di lavorare con l’obiettivo di migliorare la parte normativa sia per i 21 articoli già presenti nella parte comune, sia per quelli previsti nelle sezioni specifiche. Occorre dare priorità alla revisione degli ordinamenti/profili professionali e approfondire con speditezza tutti i temi, così da determinare le condizioni per poter chiudere il contratto nel momento in cui avremo il quadro chiaro delle risorse aggiuntive e il loro utilizzo. Rispetto a tale tematica il Presidente dell’ARAN ha informato che l’integrazione dell’atto di indirizzo per la messa a disposizione delle risorse riguardanti la valorizzazione del personale della scuola, circa 340 milioni, sta completando il suo iter ed è attualmente al MEF. Tale atto risulta fondamentale per l’accelerazione della trattativa per il rinnovo del CCNL. Ricordiamo che tali risorse aggiuntive sono il frutto dello sciopero del 10 dicembre 2021.
Al termine della riunione l’Aran ha comunicato, come da richiesta della FLC CGIL, che invierà a breve un calendario di incontri suddivisi per settore e che le tematiche oggi proposte saranno riprese in quella sede.