Contratto “Istruzione e Ricerca” 2019-2021: secondo incontro sull’ordinamento professionale nella Ricerca
Il resoconto della riunione di trattativa.
Si è svolto nella giornata di martedì 27 settembre all’Aran nell’ambito delle trattative per il rinnovo del CCNL Istruzione e ricerca, il secondo incontro avente come ordine del giorno la revisione degli ordinamenti professionali.
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La delegazione Aran nel corso della riunione ha posto due temi all’attenzione della discussione utili, secondo quanto dichiarato, per poter comporre una bozza di proposta da sottoporre ai sindacati:
- valutare l’impatto dell’introduzione di una area di elevate professionalità nell’ordinamento degli Epr in coerenza con il modello su quattro aree indicato dal DL 80/21.
- chiarire se le questioni poste circa lo sviluppo professionale dei ricercatori e tecnologi fossero di natura strutturale dell’ordinamento oppure fossero un problema “unicamente” di mancato sviluppo professionale.
In verità le questioni poste sono tutt’altro che nuove e già in varie occasioni, dibattute. Ci saremmo dunque aspettati dall’Aran indicazioni più approfondite su entrambi gli argomenti. Abbiamo dovuto dunque ribadire quanto già a nostra volta espresso.
Sull’introduzione di una ulteriore area professionale, si dovrà tenere conto di quali siano le reali esigenze funzionali e anche dell'esistenza di una disomogeneità presente tra l'ordinamento dei profili tecnici (operatori/collaboratori) rispetto a quelli amministrativi (operatori/collaboratori/funzionari). Rispetto a questi 2 elementi la prospettiva di una quarta area professionale non sembra ad oggi una opzione utile per il nostro settore. Riguardo alla generale revisione dell'ordinamento, si dovrà tenere conto della necessità di una complessiva valorizzazione di tutte le professionalità presenti e dell'obiettivo in passato sostenuto anche dall'Aran, di costruire percorsi professionali che diano certezza della possibilità di sviluppo. Inoltre nel delineare concretamente l'eventuale nuovo modello delle professioni, si dovrà partire dalla specifica struttura professionale degli Epr articolata per livelli, profili, elementi retributivi accessori fissi e ricorrenti.
Rispetto ai ricercatori e tecnologi sui quali ben poco fin ora si era espressa l'Aran, abbiamo spiegato come il problema sia doppio e riguardi certamente la cronica e drammatica stagnazione dei percorsi di carriera, ma anche la necessità di adeguare fino in fondo l'ordinamento all'European framework for research careers. Ciò con particolare riferimento al livello di ingresso che nel framework europeo è indicato come livello di transito. Ovvio per quanto ci riguarda che la trasformazione del terzo livello professionale in un livello di passaggio che dopo pochi anni dia l'accesso al livello II "senior", sia un elemento imprescindibile della revisione ordinamentale.
Nel corso della riunione abbiamo avuto modo di sottolineare alcune altre questioni: per i tecnici e amministrativi, le modalità di svolgimento della valutazione utili allo sviluppo professionale in un eventuale nuovo modello, non potranno essere molto difformi da quelle che oggi già vengono utilizzate.
Per i ricercatori e tecnologi sarà utile articolare in modo più esaustivo l'art.58 del CCNL 21 febbraio 2002 chiarendo ancor meglio come lo svolgimento delle attività di lavoro da casa, rientri come è ovvio nella cornice del lavoro fuori sede già normato dal contratto.
La riunione si è aggiornata al prossimo lunedì 10 ottobre con l’impegno dell’Aran a presentare un documento che tenga conto della discussione svolta.