Approvato lo schema di decreto sul Servizio Nazionale di valutazione
Il 25 marzo scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto attuativo della legge 53/2003 relativo alla “Istituzione del sistema nazionale di valutazione del sistema di Istruzione e formazione” alle cui finalità concorre preliminarmente l’Istituto Nazionale di valutazione del Sistema di Istruzione.
Il 25 marzo scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto attuativo della legge 53/2003 relativo alla “Istituzione del sistema nazionale di valutazione del sistema di Istruzione e formazione” alle cui finalità concorre preliminarmente l’Istituto Nazionale di valutazione del Sistema di Istruzione.
A differenza di quello istituito nel 1999, che si occupava solo del sistema scolastico, con questa proposta l’INVALSI dovrebbe occuparsi anche del "sistema di istruzione e formazione”, secondo le indicazioni della Legge 53/03. Il testo approvato dovrà ora seguire l’iter previsto e già realizzato per il primo decreto attuativo: esame e parere della Conferenza unificata Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari, che hanno 60 giorni di tempo, dal ricevimento del testo, per esprimere il proprio parere.
Non è dato conoscere ancora il testo approvato; e le informazioni di cui si dispone non permettono una valutazione compiuta.
Sembra tuttavia confermata sia la scelta, che riteniamo non condivisibile, di dare centralità alla valutazione esterna degli apprendimenti sia quella di assegnare all’INVALSI aggiuntivamente, e a richiesta, 20 ispettori tecnici per un’”area tecnica della valutazione” di cui però non si dice altro.
Allo stato attuale delle informazioni non sappiamo se permane il filone di ricerca sull’insuccesso e la dispersione e se è stata confermata l’abolizione, già prevista da una documentazione provvisoria del Ministero e che ci sembra inopportuna, del Comitato Tecnico Scientifico. Rimarrebbe una impostazione del servizio di valutazione, che noi non condividiamo, che non dialoga positivamente con la scuola autonoma e che non ne sostiene il processo di autovalutazione.
Non c’è alcun cenno, nelle notizie circolate, ad una questione che la CGIL scuola aveva rappresentata come particolarmente rilevante: quella della indipendenza dell’Ente dal potere politico. Secondo la bozza che ci era stata consegnata nel corso dell’incontro del 17 febbraio scorso dovrebbe essere il Governo a nominare il presidente dell'Istituto, nonchè i cinque membri del comitato direttivo. L’incarico, in tal modo, rientrerebbe fra quelli soggetti a spoils system. E’ una questione delicata, che minerebbe la stessa credibilità degli esiti delle valutazioni prodotte da un istituto non autonomo dal soggetto politico.
Roma, 31 marzo 2004