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Mobbing sui luoghi di lavoro

Il Tar Lazio fa proprio il documento del Dipartimento di Medicina e sicurezza negli ambienti di lavoro.

17/10/2006
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Pubblichiamo un’ interessante sentenza (n. 4340) del 6 giugno 2006 il Tar del Lazio che ha accolto il ricorso di un ispettore di polizia preso di mira dai suoi superiori che avevano usato ogni pretesto per attribuirgli mansioni di grado inferiore con conseguente decurtazione sullo stipendio mensile.

Il Tar del Lazio, anche se nel caso specifico, non ha ravvisato gli estremi di mobbing ha ritenuto comunque utile inserire nel corpo della sentenza una scheda tecnica che tratta l’argomento, elaborata dal Dipartimento di Medicina del Lavoro e Sicurezza negli ambienti di lavoro di Milano, per “ meglio distinguere tali meccanismi da altri comportamenti negativi che generalmente non coinvolgono la personalità tutta della vittima” come appunto era accaduto nel caso dell’ispettore di polizia.

L’importanza della sentenza risiede proprio in questo tipo di inserimento visto che al momento, nel nostro ordinamento giuridico c’è un vero e proprio vuoto non esistendo una specifica normazione primaria sul “mobbing” come ha affermato la Corte Costituzionale.

La Corte Costituzionale, infatti, nel gennaio 2004 ha dichiarato illegittima la legge sul mobbing approvata dalla Regione Lazio… “Ciò in quanto, allorché il legislatore statale sia intento ad elaborare principi fondamentali, e perciò non li abbia ancora indicati neppure implicitamente, i legislatori regionali non possono ravvisare "spazi vuoti" nei quali considerarsi totalmente liberi di legiferare”.
Di conseguenza nel caso di lavoratori vittime di mobbing i giudici devono affidarsi a norme più generiche nell’ambito del diritto del lavoro previste dalla Costituzione (artt. 32 e 41), dal codice civile (artt. 1374 , 2087 e 2103) e dalla legge 626/94 sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

La Cgil dispone di sportelli di ascolto per tutelare, anche in sede legale, i lavoratori vittime di questa forma di “autoritarismo perverso” che produce danni materiali e morali. Il principale punto di riferimento è rappresentato dall'ufficio salute e sicurezza della Cgil nazionale.

Sul sito Inail è reperibile un numero speciale dedicato all'argomento.

Roma, 17 ottobre 2006

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