La spesa sociale è di nuovo sotto tiro!
Tagli per 100 milioni di euro già nel primo provvedimento suIl'ICI a cui si aggiungeranno quelli della manovra finanziaria.
Nella giornata odierna il Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha presentato il provvedimento di stabilizzazione della finanza pubblica (la nuova Legge Finanziaria) di cui commenteremo nei giorni successivi le parti che riguarderanno principalmente i nostri comparti.
Il ministro dell’economia, però ha già prodotto diversi provvedimenti, uno dei quali, il decreto legge n. 93, riguarda l’ esenzione ICI per la prima casa, le misure sperimentali per l’incremento della produttività del lavoro (la riduzione della tassazione sugli straordinari), la rinegoziazione dei mutui per la prima casa, nonché lo sviluppo dei servizi per il trasporto aereo (il prestito ad Alitalia).
Si tratta di misura ampiamente divulgate attraverso i mezzi di informazione di massa, accolte con favore da diverse parti e spesso interpretate come misure a favore dei ceti meno abbienti.
Sono misure sicuramente “vendute” bene, ma che presentano una faccia dura da digerire e che troviamo crudamente espressa nell’articolo 5, quello che riguarda la copertura finanziaria, cioè da dove vengono reperite le risorse.
Queste misure “popolari”, si possono considerare tali solo perché è il popolo a pagarle. Il taglio allo stato sociale è molto forte, investe in particolare la spesa sanitaria e sociale, ma coinvolge anche i settori della scuola, dell’università, della ricerca e dell’AFAM. Troviamo tagli, nei nostri comparti, che complessivamente superano i 100 milioni di euro, nei tre anni presi in considerazione (2008-09-10), a cui si aggiungeranno quelli già annunciati nella manovra finanziaria.
Tutte le decurtazioni sono problematiche e negative, perché aggravano una situazione che dal punto di vista dei finanziamenti e degli investimenti nella formazione se non collocano il nostro paese quale fanalino di coda in ambito europeo, poco ci manca; una misura è però particolarmente negativa ed odiosa, perché taglia i fondi della legge 440/97 cioè quella che riguarda il fondo per l’offerta formativa delle scuole. Non si tratta solo di risparmi, ma di colpi veri e propri alla scuola pubblica, al diritto degli studenti ad una scuola di qualità.
Purtroppo abbiamo la sensazione di essere solo all’inizio di un percorso di tagli destinati a colpire lo stato sociale in tutte le sue articolazioni. La Robin tax è uno specchietto per le allodole per coprire in realtà un pesante attacco alla spesa sanitaria, alle economie degli enti locali al diritto all’istruzione ed alla scuola (si ventila un taglio agli organici di 100.000 unità), per non parlare di altre misure destinate a incrementare la precarietà del lavoro e delle sue condizioni, a liberalizzare il mercato del lavoro ampliando le forme e le modalità di sfruttamento dei lavoratori.
Vedremo nella legge finanziaria se le anticipazioni sono errate o se rispondono a verità.
Il governo sappia che vincere le elezioni non dà il diritto di vessare le persone.
Roma, 18 giugno