Il Ministro Gelmini a Ballarò
Affermazioni del ministro che non trovano riscontro nella realtà. Alcune dichiarazioni risultano oltraggiose oltre che inesatte. Ma si tratta di un dire costruito per i mezzi di comunicazione privo di contenuti e di un progetto generale di scuola. Le risposte punto per punto alle sue inesattezze.
Anche martedì 15 dicembre il ministro Gelmini ha ripetuto a Ballarò le solite affermazioni. I bidelli (si chiamano collaboratori scolastici ma lei li chiama ancora così) sono più dei carabinieri, i soldi per la scuola ci sono, la finanziaria ha previsto questo e quell’altro, per i precari si stanno prendendo chissà quali provvedimenti, per l’Università e la ricerca andranno questi e quei fondi che a ben vedere non sono però mai garantiti.
Ora, in queste trasmissioni manca sempre un interlocutore che segua direttamente i temi di scuola, università e ricerca, un interlocutore preparato per rispondere punto per punto, per cui il nostro ministro può dichiarare qualsiasi cosa ed essere creduta.
Le cose non stanno come il Ministro Gelmini racconta. E occorre che i nostri lettori siano informati sulla verità.
Prima di tutto qualche osservazione generale. Il ministro sembra dimenticare che la nostra Costituzione prevede che la scuola pubblica sia al primo posto nel Paese.
Le scuole private non debbono pesare sul bilancio dello Stato, specifica la Costituzione, non per intenti punitivi ma proprio perché prima di tutto deve essere garantita la dignità alle scuole pubbliche. Ora, si sta verificando che le nostre scuole pubbliche sono, a causa dei tagli finanziari, costrette a chiedere denaro alle famiglie per acquistare carta igienica, pennarelli, materiale vario di cancelleria… Stanno perdendo insomma dignità.
Con la più disincantata disinvoltura, il ministro parla di riforme e di qualità. Ma la realtà è che mentre parla di riforme la qualità scende.
I tagli al personale, le circolari contraddittorie, il voler affrettatamente porre a risoluzione alcuni problemi (la riforma della scuola superiore ad esempio) genera confusione, non migliora la nostra scuola. Si pensi soltanto al caos delle iscrizioni: a quale scuola superiore i genitori potranno iscrivere i figli se persino il Consiglio di Stato ha messo in discussione le misure della Gelmini eccependo su punti rilevanti e adombrando l'eccesso di delega? In una simile situazione di incertezza, in cui non si conoscono gli esatti indirizzi dei tecnici e dei professionali, come si regoleranno i genitori, iscriveranno i figli alle scuole private o ai licei? E poi senza fondi quali riforme sono possibili? E l’autonomia scolastica, di cui certe volte il ministro si riempie la bocca, che senso ha se non ci sono fondi da amministrare?
La verità è che si va per annunci e si cura molto l’immagine.
Ma vediamo ora, punto per punto, quali affermazioni del Ministro Gelmini a Ballarò non rispondono alla realtà che lei propaganda.
LA SPESA PER GLI STIPENDI DEGLI INSEGNANTI E’ TROPPO ALTA?
Affermazione Ministro Gelmini: Una scuola che spende il 98% del bilancio in stipendi rinuncia alla qualità, al merito, alla formazione e al miglioramento dell'edilizia scolastica.
Questo squilibrio tra percentuali di bilancio - quella degli stipendi (98%) e quella degli investimenti (2%) - è la conseguenza diretta e immediata dei tagli operati dalla diverse finanziarie. Vogliamo ricordare che nel 2009 sono stati azzerati i fondi per il funzionamento didattico e amministrativo e ridotti di 45 milioni di euro i fondi della legge 440/97 per l'ampliamento dell'offerta formativa. Cioè per il valore aggiunto alla didattica. Questo triste copione di tagli e azzeramenti si ripete nel 2010. Il ministro ha omesso, con molta abilità, di parlare di stanziamenti per il quotidiano funzionamento delle scuola e per l’arricchimento dell’offerta formativa.
TROPPI INSEGNANTI DI SOSTEGNO?
Affermazione Ministro Gelmini : Gli insegnanti di sostegno sono aumentati.
Si tratta di un’affermazione infondata come abbiamo già avuto modo di dimostrare con la notizia pubblicata lo scorso 9 ottobre. Dobbiamo constatare con una certa amarezza che su questo tema così delicato si continua con le speculazioni.
SONO POCHI I PRECARI LICENZIATI?
Affermazione Ministro Gelmini: I precari licenziati, tenuto conto dei pensionamenti, sono solo 18.000. E’ possibile licenziare un insegnante assunto senza giusta causa.
Le sembrano pochi? E poi non è vero, si tratta solo del numero dei docenti licenziati il primo anno. A questi si aggiungono gli oltre 7000 mila Ata licenziati, quindi siamo a oltre 25000. Ma stiamo parlando solo dei tagli effettuati nel primo anno. E’ bene essere precisi e moltiplicare questi numeri per tre anni e cioè per quanti sono gli anni di riduzione del piano. Sulla seconda affermazione, incomprensibile sia dal punto di vista giuridico che logico, stendiamo un velo pietoso.
UN NUMERO SPROPOSITATO DI ADDETTI?
Affermazione Ministro Gelmini: G li addetti sono 1.300.000.
In realtà gli addetti sono 942.127. Questo dato lo riporta il ministero stesso in una recentissima nota. Ci chiediamo quale affidabilità possono avere le affermazioni di un Ministro della Repubblica che sbaglia cosi grossolanamente il dato più semplice del suo dicastero?
COMANDANO SOLO I SINDACATI?
Affermazione Ministro Gelmini: Il motivo di questo surplus di personale è tutta colpa dei sindacati.
A questa colpa di presunto "sfascio" della scuola causato dai sindacati italiani, ricordiamo che l’organico degli insegnanti e del personale scolastico è stato sempre approvato da Governo e Parlamento, dagli organi di controllo, nonché dagli altri decisori politici come per esempio gli Enti Locali. Questa non è mai stata materia contrattuale. Né il sindacato ha mai determinato gli organici, se mai, si è battuto per un uso efficiente del personale.
Roma, 16 dicembre 2009