Liceo scientifico tecnologico: cosa cambia, cosa resta
L'opzione ipotizzata per il liceo scientifico è un ibrido.
Dopo l’alzata di scudi non solo delle parti sociali ma anche di molti istituti superiori ed associazioni professionali nell’attuale bozza di regolamento dei licei in esame, il liceo tecnologico viene presentato quale opzione possibile del liceo scientifico.
Ad oggi il liceo scientifico tecnologico è presente come sperimentazione in molti istituti tecnici e rispetto al tradizionale liceo non contempla il latino, mentre prevede il diritto nel biennio ed un forte incremento di ore per le discipline scientifiche e tecnologiche.
Inoltre per discipline quali matematica, fisica, chimica , scienze naturali e biologia, disegno ed informatica è previsto esplicitamente sin dalla classe prima un elevato numero di ore di laboratorio.
Il laboratorio è inteso come modalità didattica per coinvolgere e far avvicinare lo studente sin dall’inizio a concetti complessi: le esperienze laboratoriali sono state sin qui possibili per via della disponibilità di laboratori maggiormente attrezzati (antica tradizione degli istituti tecnici) ma anche perché è previsto un insegnamento in compresenza tra il docente teorico e il docente tecnico pratico.
L’ipotesi di considerare e far confluire gli attuali licei tecnologici, incardinati finora in stragrande maggioranza negli istituti tecnici, come opzione nei licei scientifici li trasformerebbe in modo radicale.
Non è solo un problema di monte ore settimanale che da una media di 34 ore settimanali attuali scenderebbe a 27 per i bienni e 30 per il triennio; c’è un cambiamento strutturale dei percorsi.
Attualmente, infatti, sono previste circa 8-10 ore di laboratorio mentre nei nuovi quadri orario non si prevede alcuna ora di laboratorio e non è prevista la presenza dei docenti tecnico pratico; diritto ed economia scompaiono completamente.
Nel profilo di riordino di questi istituti si enuncia un percorso forte e qualificato per individuare il passaggio dal progetto ideativo al sistema operativo, ma con quel quadro orario e disciplinare come può avvenire tutto ciò?
Siamo quindi nel pieno delle contraddizioni e debolezze dell’intero impianto; un liceo tecnologico “riformato” che non prevede l’insegnamento di materie scientifiche e tecnologiche nè una qualificata attività di laboratorio svolta in compresenza.
Siamo posti di fronte a scelte dettate da necessità di far cassa e che non considera in alcun modo le finalità formative e didattiche dei percorsi che si stanno modificando. Non si tiene in alcun conto delle esperienze di sperimentazioni che in questi anni hanno fatto nascere e crescere questo liceo, ma si cerca solo di far quadrare i conti così come richiesto dal ministro Tremonti.
Ribadiamo l’assoluta necessità di fermarsi, di affrontare le complesse problematicità di una riorganizzazione della scuola secondaria superiore che non ha alcun rapporto con la falcidia di organico e finanziario alla base dell’ipotesi ora in discussione in Parlamento.
Anche per questo abbiamo proclamato lo sciopero del prossimo 11 dicembre e invitiamo tutte le lavoratrici ed i lavoratori della scuola ad aderire in massa e tutte le persone, a partire dai genitori ei dagli studenti, a manifestare insieme a noi contro questo sciagurato disegno di destrutturazione della scuola pubblica e per una seria politica di riforme che ha bisogno di investimenti.
Roma, 1 dicembre 2009