Il Liceo scientifico tecnologico confluisce nel Liceo delle scienze applicate?
Cancellata l'esperienza storica dello scientifico tecnologico. Nessuna chiarezza sui numerosi corsi presenti presso gli istituti tecnici e sulle sperimentazioni dei licei scientifici.
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Come avevamo già avuto modo di sottolineare l'incardinamento del Liceo scientifico tecnologico nel sistema dei Licei era una scelta riduttiva e sbagliata. Ora con il cambio di denominazione in "Liceo Scientifico con opzione scienze applicate", c'è una ulteriore ridefinizione dei piani di studio e la situazione peggiora ulteriormente.
Nella versione dei nuovi piani orari, previsti dai regolamenti approvati il 4 febbraio in Consiglio dei Ministri, disponibile sul sito dell'Indire, si riducono ulteriormente gli insegnamenti di laboratorio e si mantiene una impostazione fortemente teorica dell'indirizzo.
La riduzione a sole 27 ore nei bienni dei Licei, che hanno tutti sperimentazioni tra le 30 e le 32 ore, è ancora più pesante per l'indirizzo scientifico tecnologico, che prevedeva un orario di 34 ore settimanali, sia che fosse incardinato agli istituti tecnici che ai licei. Saranno cancellate tutte le ore di laboratorio in compresenza (mediamente 9 alla settimana in ogni classe), le scienze (fisica, chimica, biologia e scienze della terra), da cui trae il nome il liceo, vedranno una riduzione di 10 ore nel quinquennio.
Non va meglio alle altre discipline, oltre alla cancellazione del diritto, come anche negli altri licei (tranne quello sociale), sarà ridotta anche l'area storico filosofica (- 4 ore nei 5 anni) e quella di disegno (-3 ore) con la totale cancellazione dell'insegnamento di tecnologia.
Non è affatto chiaro quali degli attuali Licei scientifici, con le numerose sperimentazioni in atto, potranno confluire sull'opzione di scienze applicate: chi decide? Si aprirà una lotta senza quartiere tra le scuole?
In più, ad oggi, la maggior parte dei Licei tecnologici sono negli Istituti tecnici: sarà possibile istituire negli istituti tecnici le prime classi del Liceo scientifico con l'opzione scienze applicate? Se sì, con quali effetti sugli organici, visto che il monte ore nei bienni di tutti i licei, ivi compreso quello del neo liceo delle scienze applicate è di 27 ore, mentre il monte ore dei bienni di tutti gli istituti tecnici è di 32 ore?
Le classi successive alla prima, dalla seconda alla quarta, dei Licei scientifico tecnologici saranno trattate come quelle degli altri Licei e manterranno, quindi, l’attuale modello orario medio di 34 ore settimanali, o verrà applicata ad essi la stessa riduzione oraria settimanale a 32 ore prevista per gli Istituti tecnici?
In ogni caso l'istituzione del Liceo delle scienze applicate trasformerebbe, in modo radicale, tutti gli attuali Licei scientifici tecnologici (sia quelli presso i tecnici che quelli presso i licei), riducendo ovunque la quantità oraria ed i laboratori, e creando non pochi problemi nell'organizzazione delle scuole, nella definizione dei piani dell'offerta formativa territoriale, e negli organici.
Siamo nel pieno della confusione, delle contraddizioni e debolezze dell’intero impianto; un liceo tecnologico “riformato” che prevede meno insegnamento delle materie scientifiche e tecnologiche, rispetto agli attuali modelli orari ed organizzativi, ed una pesante riduzione delle attività di laboratorio svolte in compresenza.
Sono scelte dettate dalla necessità di far cassa, che non considerano in alcun modo le finalità formative e didattiche dei percorsi che si stanno modificando. Non si tengono in alcun conto le esperienze di sperimentazioni che in questi anni hanno fatto nascere e crescere questo liceo, ma si cerca solo di far quadrare i conti così come richiesto dal ministro Tremonti.
Per tutte queste ragioni, ribadiamo l’assoluta necessità di fermarsi, di affrontare le complesse problematicità di una riorganizzazione della scuola secondaria superiore che verranno drammaticamente aggravate da questa falcidia pedagogico-culturale, di organico e finanziaria cui saranno sottoposte le scuole nei prossimi anni.
L'assemblea nazionale sulla scuola superiore prevista a Roma per il 17 febbraio prossimo e lo sciopero del 12 marzo saranno importanti appuntamenti per sostenere le nostre posizioni e respingere questo ulteriore e pesantissimo attacco alla qualità del sistema pubblico dell’istruzione.
Roma, 9 febbraio 2010