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Bologna: L'allarme dei sindacati «L'anno prossimo aule pollaio»

Saranno 1.581 i ragazzi in più in provincia, ma le nuove classi solo 4. Pronti a presentare un esposto in Procura

01/07/2011
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Corriere della sera

A settembre sui banchi di scuola della provincia di Bologna ci saranno 1.581 alunni in più rispetto all’anno scolastico appena concluso, tra elementari, medie e superiori. Ma - è il grido d'allarme che lancia la Cgil - le classi in più saranno quattro e il personale, tra organico di diritto e di fatto, avrà ancora una volta il segno meno.

La Flc-Cgil di Bologna oggi, in una conferenza stampa convocata assieme alla Gilda, la Cisl Scuola, la Snals-Confsal, aggiorna i dati e conferma che «i giochi sono fatti» e ormai, salvo qualche aggiustamento dell’ultima ora dovuta alle bocciature o ai trasferimenti di alunni, «di insegnanti non ne arriveranno più». Si arriverà dunque alle tanto criticate «classi pollaio».

Per evitarle, i sindacati e i genitori sono pronti a fare una ricognizione in tutte le scuole della provincia, a fine agosto, per vedere quanti bambini e ragazzi ci saranno per aula. E se le norme sui numeri e la sicurezza non saranno rispettate, sono prontissimi a presentare un esposto in Procura. A meno che non avvenga, alla svelta, uno sdoppiamento delle classi troppo numerose.

Questa la situazione a oggi, secondo quanto spiega Sandra Soster, segretaria della Flc-Cgil: alle elementari si contano 121 nuovi iscritti, con sei classi, 21 maestri e sei insegnanti di sostegno in meno. Alle medie i nuovi arrivati sono 850, con tre classi, 51 docenti e cinque insegnanti di sostegno in meno; e alle superiori ci sono 610 alunni con solo cinque nuove classi e con 66 «prof» in meno. In tutto, dunque, ci saranno 1.581 alunni in più (il saldo con i ragazzi che escono dalla scuola è già conteggiato), con quattro classi in più, 175 docenti in meno e un calo di 16 insegnanti di sostegno. In più ci sono i problemi delle materne: al momento ci sono domande inevase per 946 bambini in provincia, di questi 500, dicono i sindacati, «certamente fuori da ogni tipo di scuola, compresa la privata».

Intanto, contro la carenza degli insegnanti nelle scuole elementari e le aule sovraffollate, da Bologna partono altri due ricorsi al Tar del Lazio. Mentre si attende la pronuncia del Tar sul ricorso dell’anno scorso dei sindacati, il Tribunale amministrativo regionale ne riceve altri due. Uno dei sindacati, l'altro di 51 genitori. La questione riguarda appunto «l’ingiustificata mancata assunzione di personale docente, con grave lesione del diritto del lavoro, nonchè la modifica in negativo delle condizioni di lavoro di detto personale, a discapito dell’attività di didattica, in particolare per quanto riguarda le classi a tempo pieno», come si legge nel primo ricorso.