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Bologna: Piano taglia-organici, sindacati della scuola al Tar

Pronto il ricorso contro il decreto che toglie posti negli istituti con il tempo pieno per colmare i buchi

13/11/2010
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Corriere della sera

Marina Amaduzzi

Un ricorso al Tar in difesa del tempo pieno. Come annunciato a fine estate, i sindacati Flc-Cgil, Cisl scuola, Gilda, Snals-Confsal e Cobas si appellano ai giudici amministrativi contro il ministero dell’Istruzione e l’Ufficio scolatico regionale per chiedere l’annullamento del decreto che fissa gli organici per quest’anno, prevedendo venti posti in meno nelle scuole a tempo pieno per colmare esigenze (inglese e rientri pomeridiani) in altri plessi della provincia. «Operazione Robin Hood l’aveva ribattezzata l’Ufficio scolatico — dichiara Sandra Soster, segretario provinciale della Flc-Cgil —, presentandola come un’operazione di giustizia sociale, togliere ai ricchi per dare ai poveri. A Bologna, unico caso in regione, non si è rispettata la legge, che non si azzardino mai più». Pronta la risposta del direttore generale dell’Ufficio scolatico regionale Marcello Limina: «Per ora riteniamo di aver fatto quello che dovevamo fare — dice — se c’è stato qualche errore o qualche interpretazione non conforme, rispetteremo il dettato del Tar». Il ricorso, già notificato all’Ufficio scolastico regionale, sarà depositato oggi o la prossima settimana. Nel mirino degli avvocati dei cinque sindacati il decreto di agosto che fissa per quest’anno il numero delle classi (1.895, di cui 1.091 a tempo pieno) e l’organico di fatto. Organico di fatto che in venti scuole bolognesi, a tempo pieno completamente o in prevalenza, «rispetto ai 766 posti previsti in organico di diritto» è stato ridotto di 20 posti, assegnandone 746 complessivi. Secondo i sindacati è stata violata la legge 176 del 2007 che tutela il modello di tempo pieno così come i provvedimenti ministeriali degli ultimi due anni secondo i quali le ore residue di compresenza «debbono rientrare nell’organico d’istituto». «Pretendiamo il rispetto della legge a tutela del lavoro delicatissimo della scuola che in questa fase è terreno di scorrerie continue», spiega Soster a nome di tutti i sindacati, «a tutela del diritto dei ragazzi, almeno nelle quote salvaguardate dalla legge, ad avere un tempo pieno di qualità e a tutela degli insegnanti precari privati di una possibilità di lavoro». Quei 20 posti erano destinati a loro, invece sono stati spezzettati in ore e distribuiti alle scuole che dovevano completare i loro organici. «Anche i genitori dovrebbero intervenire con ricorsi ad adiuvandum », suggerisce l’avvocato Claudio Moscati che tutela Gilda. Limina ribadisce che «è doveroso tentare il possibile per razionalizzare le risorse» e che questa operazione «non porta una diminuzione automatica dell’offerta formativa, non avevamo scelta e la normativa non lo vieta».