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Corriere Adriatico: Pesaro. “Istruzione grazie ai precari”

La denuncia della Flc Cgil: in provincia quelli storici sono 980 solo tra i docenti

18/09/2010
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Corriere Adriatico

Pesaro Il ritorno a scuola quest’anno è accompagnato da molte novità: ci sono sei licei, si è passati da dieci istituti tecnici con trentanove indirizzi a due settori con undici indirizzi, da cinque istituti professionali con ventisette indirizzi a due settori con gli stessi indirizzi. Aumentano gli alunni e diminuisce il numero degli insegnanti. Con la prima campanella dell’anno parte il riordino del ministro Gelmini che però, dichiara Lilli Gargamelli, segretaria provinciale Flc Cgil: “Non risolve il problema del precariato e allontana per le famiglie e gli studenti la possibilità di una continuità educativa”.
“Nella nostra provincia – aggiunge - ci sono 980 docenti precari storici che garantiranno il funzionamento della scuola da settembre a giugno oltre a 471 rapporti di lavoro temporanei per il personale Ata. La conoscenza è un bene comune e deve appartenere a tutti; la formazione deve essere di qualità e il diritto allo studio garantito, come dice la Costituzione, fino ai gradi più elevati. Questo diritto si restringe sempre di più. Non sono i capaci e meritevoli che vanno avanti, magari anche sostenuti dalla collettività, ma solo chi se lo può permettere economicamente”.
Contro queste disuguaglianze, la Flc Cgil domani allestirà un gazebo in via Branca nell’ambito della prima “Festa della conoscenza”. “La scuola, l'università, la ricerca, l'alta formazione appartengono alla comunità – sostiene la Flc pesarese - hanno bisogno di riforme vere che li mettano al passo coi tempi e con i bisogni dei giovani, dei cittadini e dei lavoratori. E’ impossibile garantire la qualità nella formazione e istruzione se il numero degli alunni continua a crescere, se le famiglie debbono intervenire a sostegno dei bilanci delle scuole, se gli edifici non sono a norma e vengono costantemente tagliati posti di lavoro. In due anni abbiamo perso 600 posti di lavoro e dal prossimo anno perderemo anche 193 docenti che passeranno a Rimini. La Flc Cgil continuerà a battersi per definire un piano biennale di immissioni in ruolo, coprire tutti i posti liberi e disponibili del personale docente e Ata, avviare la formazione iniziale del personale docente e contestualmente definire le procedure di reclutamento”.