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Corriere di Romagna-"In lotta contro i tagli della Moratti"

"In lotta contro i tagli della Moratti" Ravenna - Quattro sezioni in meno per la scuola dell'infanzia, una carenza di tredici classi a tempo pieno alle elementari, cinquanta in meno alle ...

02/04/2004
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Corriere di Romagna

"In lotta contro i tagli della Moratti"
Ravenna - Quattro sezioni in meno per la scuola dell'infanzia, una carenza di tredici classi a tempo pieno alle elementari, cinquanta in meno alle medie e l'incognita di quante classi verranno tagliate alle superiori delle 577 richieste. Su questi numeri, il Tavolo provinciale in difesa della scuola pubblica - promosso da Cgil, Cisl, Uil, Cobas, Comitato emergenza legalità, Girotondi per la democrazia, Comitato scuola e costituzione, Centro sociale Spartaco, Arci - prosegue nella battaglia contro la Riforma Moratti.I prossimi passi saranno la ripresa dei contatti con i genitori tramite la promozione di dibattiti a livello provinciale per esaminare i diversi aspetti della riforma e l'incentivazione delle istituzioni nel supportare la vertenza sindacale nei confronti della Direzione scolastica regionale e del Ministero."Ora - ha affermato Roberto Boccolacci del Comitato emergenza legalità - ci sono i dati concreti e nessuno può più accusare la sinistra di falsificazioni. Sono le famiglie che dovranno fare i conti con le richieste che non verranno soddisfatte perché si proseguirà sulla strada dei tagli all'organico".Tagli che, secondo quanto affermato dai rappresentanti del Tavolo provinciale in difesa della scuola, si tradurranno in meno sezioni, classi più numerose e impauperimento dei servizi, che andrà a danno soprattutto dei più deboli, come i bambini stranieri, i quali rappresentano una percentuale sempre più importante della popolazione scolastica provinciale."La situazione rischia di farsi esplosiva - ha commentato Monica Ottaviani di Cgil scuola -. La Riforma porterà alla disgregazione sociale, perché crea una scuola che seleziona prestissimo e non aiuta chi ha bisogno".Per quanto riguarda le scuole materne, le critiche si concentrano soprattutto sull'anticipo a due anni e mezzo, a cui cinque comuni della provincia - Riolo, Russi, Fusignano, Brisighella e Cotignola - hanno dato formale disponibilità. "Secondo noi - ha affermato la Ottaviani - non ci sono le basi per parlare di anticipo quando a volte non si riescono nemmeno a soddisfare le 'normali' richieste".Per le elementari e le medie, invece, il problema più grande è quello del tempo pieno. "Migliaia di famiglie - ha rilevato Mauro Gavanelli di Uil scuola - avranno una risposta negativa alle loro richieste".Grande preoccupazione ha suscitato nei sindacati anche il numero delle classi che verranno concesse alle superiori. Sulle 577 richieste, già il Csa ha operato una prima scrematura portandole a 527. Tuttavia, si attende un ulteriore taglio dal Ministero.L'impegno dei sindacati confederati è, nel frattempo, quello di continuare la lotta a livello nazionale. Agli insegnanti, invece, viene richiesto di contrastare nei fatti la riforma con delibere, mozioni e tutti i mezzi utilizzabili dal consiglio d'istituto.

van.ri.


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