Corriere/Milano: I rettori: sistema culturale a rischio, chiediamo l’aiuto di tutti
l’Appello
La Biblioteca Europea, «per diventare un vero centro di cultura». I centri sportivi e le clubhouse . Le convenzioni con i teatri e un campus per ospitare artisti, professori, musicisti. E le residenze per gli studenti, la prima grande emergenza. «Per rilanciare la città e non perdere la partita con gli altri poli universitari». Proposte, progetti, speranze dei rettori degli atenei milanesi. Che al futuro sindaco chiedono «più attenzione» e si schierano contro una città «vecchia, troppo cara, inospitale».
Condivide il j’accuse del collega Giulio Ballio («Milano rischia di perdere ottomila studenti fuorisede nei prossimi quattro anni») Marcello Fontanesi, a capo della Bicocca. «L’attrattività di un luogo - dice - è legata a residenze, cultura, trasporti, sport. La priorità di Milano sono gli alloggi, ma non bastano un letto e un panino: i giovani vanno dove ci sono stimoli culturali. Ed è per questo che il nostro sistema universitario è a rischio. Per dargli nuova linfa serve l’aiuto di tutti. Noi siamo disposti a dare il nostro contributo, certo non i soldi».
I progetti ci sono, «basta avere la volontà politica di realizzarli». La pensa così Enrico Decleva, rettore della Statale. «Milano si trova davanti a un bivio. Il futuro sindaco dovrà scegliere: impegnarsi per dare alla città un respiro europeo o farla retrocedere. La partita non è ancora persa, ma occorre giocarla».
E se Angelo Provasoli, a capo della Bocconi, invoca un rilancio della città («Milano deve diventare un luogo in cui lo studente e il docente abbiano occasioni di arricchimento personale e di svago, contatti con il mondo del lavoro in un ambiente internazionale), Carlo Secchi, membro del comitato scientifico dell’Irer, l’istituto regionale di ricerca, commenta: «Milano risulta poco friendly . Occorre lo sforzo di Comune e Regione per renderla più accogliente». Interviene Luigi Campiglio, prorettore della Cattolica: «Bisogna mettere in moto un circolo virtuoso per invertire la rotta. In che modo? Accogliendo gli studenti a prezzi ragionevoli. Abbiamo le aree dismesse, abbiamo le fondazioni. Non serve una formula magica, basta fare».
Annachiara Sacchi