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Corriere/Milano: «Pochi prof di matematica Dobbiamo usare i laureandi» I presidi: a settembre quasi 1.700 pensionati, lezioni a rischio
Stipendi troppo bassi, gli esperti in materie scientifiche scelgono le aziende private
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Aumentano gli iscritti nei licei, soprattutto allo scientifico, 1.700 professori sono pronti alla pensione (il primo di settembre), le lauree «dure» (matematica, fisica, scienze) attraggono sempre meno. Tre ingredienti diversi e un unico risultato: nelle scuole milanesi cominciano a mancare gli insegnanti delle materie scientifiche. «Tanto che alcuni presidi sono costretti a utilizzare come supplenti neolaureati e laureandi». La denuncia arriva dai sindacati della scuola: insegnare piace sempre meno, soprattutto quando si tratta di spiegare formule e funzioni. «Il problema - spiega Wolfango Pirelli, segretario lombardo di Cgil scuola - è il grado di riconoscimento sociale ed economico di questa professione».
Informatica, zootecnica, elettrotecnica, meccanica: tutto esaurito in queste classi di concorso. «E nei tecnici - continua Pirelli - spesso vengono chiamati in cattedra neolaureati e laureandi, visto che i supplenti sono già impegnati altrove». Ma gli insegnanti, fanno sapere dal sindacato, cominciano a diminuire anche in materie come matematica e fisica. Rita Frigerio, a capo della Cisl-scuola milanese, aggiunge: «Nei prossimi anni sarà sempre più difficile per le scuole attirare i dottori in matematica. Se li contendono le aziende, è impossibile competere con loro».
Boom delle scienze matematiche al liceo, crisi all’università. A settembre gli iscritti allo scientifico saranno 2.500 in più rispetto allo scorso anno, mentre alla facoltà di Fisica della Statale le matricole sono scese dalle 151 del 2000-2001 alle 122 del 2004- 2005, per poi rimanere stazionarie. «Fino a dieci anni fa - racconta Marcello Pignanelli, preside della Facoltà di Scienze Matematiche, fisiche e naturali dell’Università degli Studi - il corso di laurea in Fisica era il più folto d’Italia e aveva il quintuplo degli studenti. Ogni anno avevamo 250 laureati, mentre adesso, fra Milano, Bicocca e Como, contiamo 250 matricole. Certo, sono indirizzi impegnativi e la preparazione dei ragazzi non è tra le migliori. Ma stiamo risalendo».
Pensionamenti, indirizzi in calo e altri in crescita ipertrofica, qualità dell’insegnamento. Sono tanti i problemi della scuola superiore milanese. «Le classi sono piene di docenti cinquantacinquenni - sospira Rodolfo Rossi, preside del Giorgi -, che appena possono vanno in pensione perché temono che le regole cambino. La previsione? Nel giro di tre-quattro anni non avremo più insegnanti di matematica. Dovremo cercarli all’estero».
Annachiara Sacchi