Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » Corriere/Milano: «Siamo pronti allo sciopero della fame» A rischio «Almeno 1500 i precari che potrebbero non essere riconfermati»

Corriere/Milano: «Siamo pronti allo sciopero della fame» A rischio «Almeno 1500 i precari che potrebbero non essere riconfermati»

Il movimento precari della scuola ha indetto uno sciopero della fame «come i colleghi di Palermo».

29/08/2010
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Le adesioni sono già cominciate. «Ma ce ne aspettiamo di più». Il movimento precari della scuola ha indetto uno sciopero della fame «come i colleghi di Palermo». Perché non è possibile «continuare a essere invisibili». Intanto anche la Cgil è in stato di agitazione. Il sindacato ha scritto al prefetto. L’appuntamento è per il primo di settembre davanti al Provveditorato. Le adesioni stanno arrivando. «Ce ne aspettiamo molte». Milano come Palermo. Gli insegnanti precari sono pronti a dare solidarietà ai colleghi siciliani e cominciare anche loro uno sciopero della fame. «Siamo costretti a questa forma di protesta per reagire alla condizione di invisibilità», spiega Miriam Petruzzelli, tra i referenti del movimento. Docente di sostegno a Ponte Lambro, «in una scuola con tanti problemi», è pronta a digiunare anche perché «il mio posto è a rischio». Nella stessa situazione, spiega che solo in città ci sono «almeno mille e cinquecento i precari (di ogni ordine e grado ndr) che potrebbero non essere riconfermati all’avvio dell’anno scolastico». Quindi l’appuntamento è per il primo di settembre davanti al Provveditorato. L’obiettivo è «ricucire tutte le componenti impegnata nella difesa della scuola pubblica», per cominciare un percorso di «mobilitazione unitaria». All’appello hanno già firmato oltre una quarantina di persone.
In via Ripamonti ci sarà anche la Cgil. Il sindacato ha proclamato lo stato di agitazione e ha scritto una lettera al prefetto, Gian Valerio Lombardi. «L’anno scolastico comincia in condizioni peggiori rispetto al precedente», sottolinea Attilio Paparazzo. Anche lui prevede un autunno all’insegna delle proteste. E intanto i lavoratori precari promettono che continueranno con la loro campagna: «Saremo in molti, alcuni pronti anche al digiuno»