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Corriere: Rosati: io non mi pento

Dopo nove anni di sordità dell’amministrazione civica, invitare i due candidati può rappresentare per Milano e il sindacato il segnale che qualcosa sta cambiando, che si sta voltando pagina».

01/05/2006
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Corriere della sera

SEGRETARIO CAMERA DEL LAVORO

«Le dichiarazioni di Ferrante? Avevo detto di essere esterrefatto ieri per la reazione a caldo. Oggi però non ho visto correzioni di rotta. E questo... beh, mi sconcerta». Onorio Rosati a 42 anni è il segretario della maggior Camera del lavoro d’Italia. Perché, invitando Letizia Moratti non si aspettava reazioni?
«Certo, erano nel conto. Da parte della scuola, soprattutto. Ma abbiamo deciso che un certo dissenso è un prezzo accettabile».
In cambio di che?
«Dopo nove anni di sordità dell’amministrazione civica, invitare i due candidati può rappresentare per Milano e il sindacato il segnale che qualcosa sta cambiando, che si sta voltando pagina».
La minoranza Cgil la definisce «apprendista stregone».
«E io invito tutti ad abbassare i toni. E ricordo che la decisione è stata presa dai tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil».
Oggi se ne pente?
«Scherza? Noi siamo interessati a che si discuta dei problemi concreti, che emergano i temi attraverso una discussione civile. Se altri hanno idee diverse... ».
Dicono che Moratti sia una «controparte», che sia alleata con i «fascisti»...
«Il sindacato per sua natura tratta con le controparti. Quanto al resto, non è compito nostro fare l’esame del sangue ai candidati sindaci».

M. Cre.