“La Corte di Giustizia Europea ha ridisegnato il profilo di chi ha diritto alla stabilizzazione, facendo saltare il giocattolo che Renzi teneva tra le mani”. Il ‘gioco’ nelle mani del premier, a detta della segretaria nazionale Flc Cgil Anna Fedeli, era l’assunzione di 150mila precari promessa nel piano della Buona Scuola. A ‘romperlo’ è la sentenza dello scorso 26 novembre che ha deciso che i precari della scuola con più di 36 mesi di servizio hanno diritto all’assunzione a tempo indeterminato. Una sentenza definita storica dalla segretaria provinciale Flc-Cgil Hania Cattani perché, alla luce di questi fatti, i precari che hanno diritto alla stabilizzazione sono molti di più. Solo a Ferrara, sottolinea Tommaso Cibinetto del coordinamento precari della Flc Cgil, sono 50 i precari che, con tre anni di supplenze alle spalle, rientrano nella categoria dell’assunzione a tempo indeterminato. Un problema nazionale che il governo non sta affrontando, nonostante le pressioni del sindacato che si dice aperto a decidere i temi e le modalità per le stabilizzazioni previste dal contratto nazionale del lavoro.
È questa la sintesi dei temi affrontati oggi pomeriggio alla sala della Musica durante l’incontro indetto dalla Flc Cgil, a cui hanno partecipato una trentina di precari interessati a scoprire che ne sarà del loro futuro. L’incontro si è aperto con i festeggiamenti per la conquista del rinnovo delle Rsu, a cui per la prima volta si potrà candidare anche il personale precario, perché finalmente riconosce l’equità di diritti tra personale stabilizzato e quello precario dato che, a parità di mansione, si devono ottenere gli stessi diritti. A questo proposito, partirà nei prossimi giorni un ciclo di assemblee negli istituti per presentare le nuove elezioni delle Rsu.
L’aria di festa si placa con la presentazione della sentenza che ha fatto da apripista alle speranze di centinaia di migliaia di precari. “La sentenza di grande soddisfazione dopo anni di battaglie – spiega la Fedeli – è inserita in un contesto che non parla di diritto al lavoro, dal decreto Poletti al Jobs Act. Come ha fatto notare la Camusso, siamo in presenza di una stabilizzazione precaria. Ci stiamo muovendo in un contesto nuovo che a noi spaventa molto, a partire dall’inserimento del contratto a tutele crescenti in quanto molte forze politiche stanno spingendo affinché venga inserito anche nel pubblico impiego. Come ci spaventano i tagli delle supplenze previste dalla legge di stabilità, la spinta all’esternalizzazione del servizio, la mancata menzione del personale Ata nella Buona Scuola”.
“La Flc Cgil è in campo per dimostrare il proprio dissenso contro queste politiche pericolose e scellerate sia per la scuola che per i lavoratori – assicura la segretaria nazionale – e continuiamo a portare avanti la stabilizzazione dello zoccolo duro dei precari, chiedendo alla politica di vedere in noi un interlocutore forte per decidere insieme un piano di stabilizzazioni per il personale docente ed Ata”.