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Gazzetta del Mezzogiorno/Bari: Ricerca, parte la sfida

Ieri la notte bianca degli atenei tra musica, convegni, spettacoli e maxischermi. Visite guidate ai laboratori

24/09/2006
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Vendola al campus: «È iniziata l'inversione di tendenza»

Che fare per rilanciare la ricerca? Una tavola rotonda, moderata dal giornalista Pino Bruno, ha fatto il punto sulla situazione. Dopo un'introduzione del presidente dell'Arti, Viesti, il presidente della Giunta regionale, Nichi Vendola, ha sottolineato l'inversione di tendenza impressa dalla sua Giunta sulla ricerca. «Abbiamo finanziato un progetto di 55 milioni di euro per 53 progetti di ricerca - ha detto -. In questo settore Bari è al 174mo posto in Europa: vogliamo essere nei primi posti in classifica a breve, per portare avanti un'altra idea dello sviluppo: quella che punta sulla qualità». Dopo una breve contestazione di alcuni studenti, di cui riferiamo a parte, Vendola ha sottolineato l'importanza dei dottorati di ricerca finanziati dalla Regione con un contratto etico che impegna gli studenti, dopo il dottorato di ricerca svolto in altre sedi, di tornare in Puglia. Poi ha preso la parola il rettore dell'Università, Giovanni Girone che, da statistico, ha sottolineato la situazione della ricerca in Italia: lo Stato destina il'1.2 per cento del prodotto interno lordo alla ricerca cotnro il 3,2 per cento della Finlandia. In mezzo, la media europea si attesta sull'1,9 per cento. L'Italia, quindi, penultima nella graduatoria europea. «È urgente quindi - ha detto Girone - colmare questo gap per raggiungere una situazione soddisfacente. Anche perché urge, nell'era della globalizzazione, guadagnare terreno altrimenti si rischia l'emarginazione». Per il rettore del Politecnico, Salvatore Marzano, è necessaria «l'interazione fra l'Università e il sistema socioeconomico, l'internazionalizzazione e i rapporti con la società civile. Il problema - ha detto - è che la ricerca è un lavoro affascinante ma silenzioso, che vive nelle aule, nei laboratori. Bisogna rilanciare questa professione con risorse e strategie e la fuga dei cervelli sia un problema di tutta la società». Che la società debba interagire maggiormente con la università è stato affermato dal rettore della Lum, Emanuele Degennaro. Angelo Visconti, responsabile dell'area ricerca del Cnr (Centro nazionale ricerche) ha affermato che i fondi della Regione sono stati finora sempre pochi (il 3 per cento del totale) e la maggior parte deriva da bandi di gara e convenzioni dirette con le imprese. Necessari più fondi per il Cnr. Alessandro Laterza, della Confindustria, ha apprezzato l'unità del sistema universitario pugleise e ha ricordato la necessità di dare impulso all'innovazione nella regione. «Molti centri lavorano con aziende del Nord ed estere - ha detto Laterza -. Andrebbe sviluppato il collegamento con aziende pugliesi». Ha concluso i lavori Alba Sasso, vicepresidente della Commissione cultura della Camera dei deputati, che ha sottolineato l'impegno a rilanciare la ricerca «anche se risalire la china non è facile. Il ministro Mussi ha detto che si può tagliare nella Finanziaria a patto che si investa nella ricerca». Manlio Triggiani