Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » Gazzetta del Mezzogiorno/Bari: Scuola, occupato l’Ufficio regionale

Gazzetta del Mezzogiorno/Bari: Scuola, occupato l’Ufficio regionale

CGIL STELLACCI INCONTRA I DOCENTI. SASSO: AIUTI DALLA REGIONE

05/06/2010
Decrease text size Increase text size
La Gazzetta del Mezzogiorno

• BARI. In vista della manifestazione nazionale del 12 giugno a Roma contro la riforma Gelmini, ieri esponenti della Cgil, della Rete dei docenti precari di Bari e della Rete degli studenti medi, hanno occupato simbolicamente la sede dell’Ufficio scolastico regionale, venendo poi ricevuti dal direttore generale Lucrezia Stellacci.
«Sono più di 2.500 i docenti precari in Puglia - ha ricordato il segretario regionale della Flc-Cgil, Pa o l o Pe l u s o - che si aggiungono ai 4mila circa dell’anno scorso. In provincia di Bari sono 700, che si aggiungono ai 1.500 del 2009, mentre il personale Ata precario raggiunge le 1.500 unità. La situazione è drammatica». Al governo, ha sottolineato Peluso, la Cgil rivolge dieci quesiti, da quello sugli stanziamenti economici alla situazione dei plessi scolastici (che per il 50% in Puglia risultano inadeguati) all’azz eramento dell’attività di laboratorio previsto dalla riforma. «Prendo atto di questa grave si tuazione - ha detto Stellacci al termine dell’incontro - possiamo dire di essere anche noi vittime della stessa manovra governativa, se si pensa che è prevista la decapitazione della dirigenza del ministero a causa dei prossimi pensionamenti».
«La ?scuola della Repubblica viene ormai praticamente accerchiata. Ogni giorno arrivano sempre più preoccupanti le notizie di tagli ai finanziamenti ed al personale - ha dichiarato Alba Sasso, assessore regionale al Diritto allo studio e alla formazione - la manifestazione indetta dalla Cgil mette l’accento su uno smantellamento progressivo del sistema della ?scuola pubblica. Si riducono i flussi finanziari, si tagliano le cattedre e gli insegnanti, niente più sostegno, ridotti orari e programmi».