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Gazzetta del MEzzogiorno-Basilicata-Sempre meno posti anche nella scuola

La scure su una categoria già messa a dura prova. Ed a rimetterci è tutto il sistema provinciale della formazione Sempre meno posti anche nella scuola È emergenza per il personale...

25/05/2005
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La Gazzetta del Mezzogiorno

La scure su una categoria già messa a dura prova. Ed a rimetterci è tutto il sistema provinciale della formazione

Sempre meno posti anche nella scuola

È emergenza per il personale Ata. Si va verso lo stato di agitazione che bloccherebbe le lezioni

MATERAC'è un'altra emergenza (e si preannuncia l'ennesimo stato di agitazione) che si sta consumando nella scuola. Anche in questo caso sono in gioco posti di lavoro, come in altri settori che in questo periodo rendono drammatico lo scenario provinciale dell'occupazione. Tagli, ancora tagli si abbattono sui collaboratori scolastici (personale Ata) al punto che è arduo immaginare come gli istituti possano garantire la funzionalità del servizio pubblico. I lavoratori Ata si sono riuniti ieri sera in assemblea nell'Itc Loperfido per concordare forme di mobilitazione alla luce delle ripercussioni che le operazioni ministeriali hanno prodotto sulle già precarie condizioni della categoria. La recente circolare ministeriale, anche nella nostra provincia, mette a dura prova la funzionalità delle scuole. Per l'anno scolastico 2005/06 la riduzione dell'organico in Basilicata è pari a 115 unità, a cui bisogna aggiungere i tagli precedenti (56 nel 2003/2004 e 71 nel 2004/2005). Una situazione esplosiva che la Flc Cgil ha segnalato con una nota ufficiale al prefetto di Matera, alla Regione, ai parlamentari lucani, all'Ufficio scolastico regionale. Nel triennio 2003/2005, la variazione di alunni in Basilicata indicata nelle tabelle del Miur è di meno 4,6 per cento e rispetto a tale flessione si impone una diminuzione di posti pari a meno 8,9 per cento. Così, mediamente, in ogni scuola con una popolazione scolastica che oscilla tra i 500 e i 700 alunni, vengono sottratti 2 collaboratori scolastici. In provincia di Matera, l'organico composto da 843 unità ha subito un decremento di 20 posti per il 2003/04 e di altri 23 per il 2004/05. Un quadro già nero che rischia di aggravarsi ulteriormente. Nell'assemblea di ieri la Flc Cgil ha fatto presente che la presenza nei ruoli provinciali del personale Ata di oltre 16 collaboratori scolastici rientrati in servizio per effetto della Finanziaria 2002, oltre ad un rilevante numero di lavoratori solo parzialmente idonei al servizio di istituto, genera un ulteriore incremento di riduzione funzionale del servizio. Gli edifici scolastici, si è ricordato, necessitano di sorveglianza come nel caso di ambienti distribuiti su più piani o in aree molto estese, e questo accentua l'insufficienza delle dotazioni organiche previste per il 2005/06. Rispetto poi della richiesta di ammissione alla scuola dell'infanzia di 208 bambini che compiranno i tre anni di età fra il 31 gennaio ed il 28 febbraio 2006, c'è la necessità di un recupero immediato di una parte degli organici Ata. Non meno trascurabile è certo l'elevato numero di portatori di handicap e la diffusa condizione di disabili gravi inseriti nelle sezioni e nelle classi della scuola pubblica. Il contratto di lavoro, come noto, affida al collaboratore scolastico la cura e l'accesso ai servizi della persona disabile. Per il sindacato non appare razionale che, per il 2005/06, "si mantenga l'accantonamento di 86 posti quale quota provinciale riservata dall'ordinamento all'operazione di esternalizzazione dei servizi di pulizia. Poiché la dotazione complessiva provinciale del 2005/06 è stato previsto che sia ridotta del 2%, ne dovrebbe razionalmente conseguire un'analoga riduzione percentuale della predetta quota di 86 posti accantonati per l'esternalizzazione". Di qui la sollecitazione affinché siano garantite le indispensabili condizioni dell'organico per soddisfare la funzionalità delle scuole. Questa piattaforma sarà proposta stamane alla condivisione degli altri sindacati, in vista anche di un incontro che i lavoratori chiedono davanti al prefetto. Emilio Salierno