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Gazzetta di Reggio: Scuola, tagliati di un quarto i fondi del 2006

Le preoccupazioni della Provincia: «A rischio le supplenze brevi»

18/03/2006
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Gazzetta di Reggio

La Provincia di Reggio è in allarme per la circolare con cui l’Ufficio scolastico dell’Emilia Romagna ha recentemente informato i dirigenti delle scuole statali regionali che, per quanto riguarda supplenze brevi e saltuarie, i fondi disponibili per l’anno 2006 sono stati ridotti del 26% rispetto all’anno scorso. Pertanto, le risorse effettivamente disponibili ammontano al 44% della spesa sostenuta nell’anno solare 2005. Di fronte a questi ulteriori tagli (e al conseguente invito ai dirigenti, da parte dell’Ufficio Scolastico dell’Emilia Romagna, affinchè provvedano «assolutamente a ridimensionare tali spese»), l’assessore provinciale all’Istruzione, Gianluca Chierici, ha espresso oggi tutta la sua preoccupazione.
Prendendo spunto proprio dalle cattive notizie arrivate in questi giorni da Bologna, l’assessore provinciale all’istruzione, Gianluca Chierici, ha espresso oggi in una nota tutto il proprio «disappunto e preoccupazione per l’ennesimo, pesante attacco rivolto non solo alla qualità dell’istruzione, ma anche all’autonomia scolastica».
In particolare, a rischio sarebbero le supplenze ovvero le coperture dei posti lasciati vacanti dagli insegnanti assenti per malattia.
«Al di là delle forti perplessità che tali provvedimenti hanno sollevato anche da parte sindacale - ha commentato ieri l’assessore provinciale alla scuola Gianluca Chierici - rischia di essere compromesso il concetto stesso di diritto allo studio, considerate le gravi ripercussioni che i tagli alle supplenze brevi potrebbero provocare alla qualità della quotidiana attività didattica».
Non si escludono azioni di mobilitazione nei prossimi giorni contro gli effetti di questi ennesimi tagli al sistema - già claudicante - della scuola pubblica.
Nelle prossime ore anche i sindacati dovrebbero decidere nuove forme di mobilitazione contro questi provvedimenti decisi dal governo Berlusconi che rischiano di rendere incandescenti i mesi finali di questo anno scolastico.