Gazzettino-In Friuli la sperimentazione della riforma Moratti ha fatto gola a pochi
Secondo i sindacati, il direttore scolastico Francesco Pagliuso sarebbe stato sin troppo zelante nel promuovere le sperimentazioni
In Friuli la sperimentazione della riforma Moratti ha fatto gola a pochi. Ma, fra quei "pochi" - otto istituti in tutta la regione, neanche il 10\%, come fa sapere la Cgil Flc - la netta maggioranza è rappresentata dalle scuole della provincia di Udine, che, alla pari con Trieste (dove hanno fatto domanda il Carducci, il Dante e il Kankar), hanno presentato tre richieste (le restanti due sono dell'agrario di Gradisca e del Kennedy di Pordenone) per avviare altrettanti percorsi sperimentali con il prossimo anno.
A seguire l'esempio del classico Stellini di Udine, che aveva già annunciato una nuova quarta ginnasio per grecisti con il pallino delle sette note da realizzare in "tandem" con il Conservatorio, sono stati il liceo psicopedagogico Percoto, che inaugurerà una sperimentazione sempre a carattere musicale, e l'istituto gestito dai Salesiani a Tolmezzo. Certo, 3 scuole su 36 (quante sono le superiori in provincia) sono un'inezia, ma, in tempi di arroventata campagna elettorale, fanno un gran rumore. E non solo perché questi istituti non hanno seguito il consiglio dell'assessore regionale Antonaz, che aveva scritto a tutti i presidi per suggerire loro di non seguire una strada «senza futuro», sulla base di una circolare ministeriale che la Regione ha già impugnato al Tar. Ma perché quella strada era stata caldamente consigliata dal ministero, desideroso di cogliere i frutti della riforma prima del voto, attraverso la sua "costola", l'ufficio scolastico regionale.
Secondo i sindacati, infatti, il direttore scolastico Francesco Pagliuso sarebbe stato sin troppo zelante nel promuovere le sperimentazioni. Come rileva Paolo Cicconofri della Cgil Flc, «è un dato di fatto che Pagliuso abbia convocato tutti i presidi delle superiori proprio per questo. Nella maggior parte dei casi le sperimentazioni chieste dalle scuole friulane sono giocate sull'equivoco. Perché le cose che ora gli istituti definiscono "sperimentali" le potevano fare già prima, in forza della legge sull'autonomia scolastica». E di «mistificazioni» parla anche Antonio Bassi (Cisl Scuola): «Sono sperimentazioni con molta immagine e poca sostanza, giocate sulla pelle dei ragazzi e delle famiglie». Della stessa idea Ugo Previti (Uil Scuola): «E' assurdo sperimentare qualcosa che non si sa come andrà a finire».
Pagliuso si difende: «Non ho fatto alcuna pressione sulle scuole. Abbiamo lasciato gli istituti liberi di scegliere. Ci siamo limitati a inviare la circolare specificando che le scuole dovevano verificare la fattibilità dei progetti, prima di fare richiesta. Abbiamo inviato le domande ricevute al ministero per avere il via libera prima di autorizzare i percorsi sperimentali, che rappresentano un'opportunità per le scuole, perché consentono di arricchire le risorse finanziarie e di personale. Se il Miur ci darà le risorse necessarie penso di poterli autorizzare tutti» Certo, Antonaz non la prenderà benissimo... «Con Antonaz sono in ottimi rapporti. Lui sa che ciascuno di noi due deve fare il proprio ruolo».
Camilla De Mori