Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » Gazzettino/TRieste : Le scuole superiori della regione rischiano di andare in debito d'ossigeno

Gazzettino/TRieste : Le scuole superiori della regione rischiano di andare in debito d'ossigeno

Con classi sovraffollate più di un bus nell'ora di punta, docenti costretti a farsi in quattro per reggere l'incremento record di nuovi alunni e, nelle scuole tecniche e professionali, laboratori da utilizzare a turno con il "numerino" come al supermarket

31/03/2006
Decrease text size Increase text size
Il Gazzettino

Trieste
Le scuole superiori della regione rischiano di andare in debito d'ossigeno. Con classi sovraffollate più di un bus nell'ora di punta, docenti costretti a farsi in quattro per reggere l'incremento record di nuovi alunni e, nelle scuole tecniche e professionali, laboratori da utilizzare a turno con il "numerino" come al supermarket. Perché, come già anticipato, il boom di studenti nelle superiori del Friuli Venezia Giulia quest'anno ha fatto il botto.

Anzi, rispetto ai dati di febbraio resi noti dal ministero, che parlavano di quasi 900 alunni in più, la cifra finale (come aveva previsto Paolo Cicconofri, segretario della Cgil Flc) è risultata ancor più eclatante dopo gli ultimi aggiornamenti della direzione regionale, che hanno dovuto correggere in corsa i numeri dei piani alti di viale Trastevere. «Dopo l'ultima ricognizione, i dati che ci hanno fornito gli uffici dell'amministrazione scolastica regionale - spiega Antonio Bassi della Cisl Scuola - parlano di 1174 alunni in più nelle superiori della regione. Le cifre fornite in precedenza, infatti, erano inesatte».

Ma, a dispetto dell'incremento record, i docenti in più concessi alla nostra regione saranno solo 39 per 73 nuove classi, come dire uno ogni 30 studenti in più, quasi uno ogni due sezioni. Un'inezia. A fare i conti con il boom di alunni è soprattutto la provincia di Udine, che, a fronte di un incremento di 499 studenti (dai 19.666 di quest'anno a 20.165) avrà solo 15 professori in più (i docenti passeranno da 1924 a 1939) e 24 nuove classi autorizzate (da 966 diventeranno 990). Dietro le cattedre del Pordenonese siederanno invece 20 prof in più (passeranno da 1012 a 1032) a fronte di un incremento di 399 alunni (da 10705 a 11104) e con 14 nuove classi (da 513 a 527). A Trieste saranno distribuiti 777 posti (due in più rispetto a quest'anno) per 428 classi (+26 rispetto a quest'anno) e 8315 alunni (+252), mentre nel Goriziano i prof in più saranno sempre 2 ma a fronte di un incremento di 24 allievi e di 9 classi. Se le richieste dei presidi sono state soddisfatte per Gorizia e Pordenone, a Udine i dirigenti avevano chiesto altre 12 classi che non sono state concesse e a Trieste ne volevano altre 9.

«Un dato molto preoccupante - prosegue Bassi - perché si tradurrà in un sovraffollamento delle classi, che, nei professionali e nei tecnici renderà particolarmente difficile l'utilizzo dei laboratori, per problemi di agibilità. Per reggere questo incremento di studenti, i docenti in più avrebbero dovuto almeno essere il doppio».

Per questo i sindacati hanno chiesto un esame congiunto della situazione, che si terrà il 4 aprile: l'auspicio è che per quella data il direttore scolastico regionale Francesco Pagliuso si presenti, come ha promesso, con qualche posto in più da distribuire dietro le cattedre friulane e giuliane.

Camilla De Mori