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Gazzettino-Udine: La riforma:un flagello per i comuni

Mercoledì, 26 Maggio 2004 Sulla valenza educativa della riforma ... Sulla valenza educativa della riforma Moratti si potrà discutere: invece non c'è dubbio che per i C...

27/05/2004
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Il Gazzettino

Mercoledì, 26 Maggio 2004

Sulla valenza educativa della riforma ...
Sulla valenza educativa della riforma Moratti si potrà discutere: invece non c'è dubbio che per i Comuni essa rappresenti un flagello. Pone infatti tre ordini di problemi, affrontati ieri sera dalla Commissione comunale Cultura e Istruzione: servono spazi, personale e soprattutto soldi. Sì, perché la nuova legge da una parte costringe ad accogliere i bambini "anticipatari" sei mesi prima, allargando il numero degli alunni, quindi delle sezioni e quindi delle aule. Poi però taglia tutto il tagliabile a livello di organici, spingendo le scuole a rinunciare ad attività educative come il tempo pieno. "Il genitore poi cerca la soluzione più vicina e chiede al Comune di potenziare i doposcuola" spiega il vicesindaco Enzo Martines: "ma con quali risorse?". Ecco il terzo problema: i soldi, il "grande boh" di questa riforma. E proprio questo punto di domanda ha fatto subito incuriosire i consiglieri di tutti gli schieramenti: Diego Volpe Pasini (Sos Italia) e Flavio Pressacco (Margherita) chiedono insieme all'assessore di "quantificare i costi aggiuntivi che il Comune sosterrà a causa di questa riforma e informare i cittadini che non è il Comune ad aver scelto di far gravare su di loro ulteriori oneri". Fausto Deganutti (Fi) evidenzia che "i bambini non sono né di destra né di sinistra" e quindi "i soldi per garantire i servizi van trovati". Intanto però il Comune di Udine ha potuto dare il suo assenso solo a una nuova sezione di bambini "anticipatari" alla scuola Marco Volpe. Altrove i bambini sono stati semplicemente aggregati alle classi già esistenti. Ma la cosa più pesante per il Comune è che diverse scuole stanno riorganizzando l'orario, orientandosi ad eliminare l'unico rientro settimanale che fanno. Ciò significa che il servizio di doposcuola studiato dal Comune dovrà passare da 4 a 5 pomeriggi, con le casse di Palazzo D'Aronco che già gridano vendetta.