Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » Gazzettino/udine: «Tempo pieno cancellato, maestri in agitazione»

Gazzettino/udine: «Tempo pieno cancellato, maestri in agitazione»

«Con tagli così pesanti nelle elementari del Friuli Venezia Giulia si cancella, di fatto, il tempo pieno».

03/03/2007
Decrease text size Increase text size
Il Gazzettino

Udine
«Con tagli così pesanti nelle elementari del Friuli Venezia Giulia si cancella, di fatto, il tempo pieno». Il giorno dopo aver discusso a Trieste la proposta della direzione regionale sugli organici di diritto del prossimo anno, il segretario della Cgil Flc Paolo Cicconofri si dice «molto scontento». E, per argomentare la delusione, porta i suoi numeri. Se l'amministrazione parla di 19 docenti in meno nelle scuole della regione (2 in provincia di Gorizia, 6 a Pordenone, 3 a Trieste e 8 a Udine) per un totale di 4mila 687 posti (2.080 a Udine, 1.295 a Pordenone, 818 a Trieste, 494 a Gorizia) contro i 4.706 in organico di diritto dell'anno che sta per concludersi, Cicconofri confronta il dato con le richieste fatte dai presidi.«Rispetto alle esigenze segnalate dai dirigenti in provincia di Udine si tagliano, di fatto, 61 posti e nel pordenonese 35. Bisogna tener conto, infatti, dell'incremento degli alunni, che aumentano di 293 unità in provincia di Udine, di 261 a Pordenone, di 79 a Gorizia e di 18 a Trieste. Nella maggior parte dei casi queste sforbiciate riguardano proprio le classi a tempo pieno». Per questo il sindacato che, dice Cicconofri, «chiederà al direttore di sollecitare il ministero perché dia alla nostra regione più posti per soddisfare le esigenze delle scuole», scende sul piede di guerra. Il 6 marzo ci sarà un nuovo incontro in direzione, una settimana dopo il direttivo della Cgil Flc: «Decideremo lo stato di agitazione del personale della scuola, un'iniziativa di lotta che proporremo agli altri sindacati, cercando di coinvolgere in questa battaglia anche genitori e Comuni», dice Cicconofri. Che critica anche «il modo solo burocratico di affrontare la questione. Un esempio? In un plesso scolastico del pordenonese hanno 29 alunni e hanno chiesto due prime con tempo pieno, ma gliene hanno concessa una sola dicendo che i bimbi in più dovranno spostarsi nella scuola più vicina. È successo a Villotta di Chions, ma anche a Cormòns e San Canzian d'Isonzo, dove gli alunni in più non solo dovranno spostarsi di sette chilometri, ma avranno sezioni a tempo normale».

A guardare le tabelle dell'amministrazione salta agli occhi anche il boom di potenziali "anticipatari". Se è vero che, come ricorda Cicconofri, «attualmente possono iscriversi i bimbi che compiono sei anni entro il 31 gennaio, mentre per quelli che li compiranno entro il 30 marzo si può solo se ci sono le strutture, cosa che qui non accade», è anche vero che i "primini" nati entro aprile 2002 che hanno chiesto di bruciare le tappe sono la bellezza di 223, di cui oltre la metà, 119, in provincia di Udine, 65 a Pordenone, 27 a Trieste e 12 a Gorizia.

Camilla De Mori