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ica/Torino: Una raccolta di firme tra i ricercatori-precari "Negati tutti i diritti"

occasione della tre giorni di mobilitazione nazionale a tutela dei precari della conoscenza

09/04/2009
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Prosegue la raccolta firme dei precari della ricerca, abbinata a una lettera da inviare al rettore dell´Università di Torino, per chiedere nuovamente l´apertura di una trattativa formale con i precari, di coloro che, oltre a fare ricerca, si aggirano per le facoltà e i dipartimenti tenendo corsi, seguendo tesi, organizzando seminari, determinando, con questo, la vitalità di diverse facoltà. Dice Valentina Barrera, uno dei rappresentanti del precari della ricerca per la Flc Cgil: «In occasione della tre giorni di mobilitazione nazionale a tutela dei precari della conoscenza, vogliamo ricordare per l´ennesima volta l´allarmante condizione lavorativa in cui versano i ricercatori precari nella Facoltà di Medicina, ricercatori atipici, cioè soprattutto biologi e biotecnologi, ma anche medici, continuativamente retribuiti con borse di studio, assegni di ricerca, co.co.pro, senza i diritti essenziali, come contributi, mutua, ferie, maternità e senza la speranza che la loro posizione possa prima o poi essere stabilizzata». E purtroppo i guai non si fermano qui. In questi giorni si sta discutendo la possibilità di assegnare alcuni corsi "non essenziali" a "professionisti esterni", riducendone il compenso alla cifra simbolica di 50 per l´intero corso. «Questa possibilità è avvilente e dovrebbe essere del tutto insostenibile anche per gli "strutturati" - dice Barrera - questo comporterebbe infatti un´ulteriore svalutazione dell´istituzione universitaria e dell´insegnamento».

(o.giu.)