Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » iL Centro-Scuola, aule deserte in Abruzzo

iL Centro-Scuola, aule deserte in Abruzzo

Scuola, aule deserte in Abruzzo Adesioni allo sciopero nazionale fino al 90 per cento Quindici pullman e un treno per la manifestazione a Roma ...

16/11/2004
Decrease text size Increase text size
Il Centro

Scuola, aule deserte in Abruzzo
Adesioni allo sciopero nazionale fino al 90 per cento Quindici pullman e un treno per la manifestazione a Roma


PESCARA. Aule deserte ieri in Abruzzo per lo sciopero generale della scuola proclamato da Cgil, Cisl, Uil ed altre sigle sindacali minori. Nella provincia di Pescara la maggiore adesione con il 90% dei docenti e del personale amministrativo, ausiliario e tecnico.
Un migliaio di persone con 15 pullman, auto e treno dall'Abruzzo sono arrivati a Roma per la manifestazione nazionale che ha richiamato oltre 100 mila persone in rappresentanza di un milione di lavoratori del settore.
Lo sciopero è stato indetto per protestare contro l'attuazione della riforma Moratti e per chiedere il rinnovo del contratto di categoria.
"Un grande successo" commenta soddisfatto il segretario della Cisl Gianni Tiburzi, "che viene dopo oltre 200 assemblee e una giornata di sciopero il 22 ottobre in Abruzzo. Va, anche, ricordato che lo Snals, che rappresenta il 15% dei lavoratori della scuola, non ha aderito garantendo comunque un'attività molto ridotta".
Il sindacato auspica ora una riapertura del confronto sulla scuola. "Sia sulla riforma che penalizza la scuola pubblica e la professionalità del personale", spiega Tiburzi, "sia sul contratto per difendere il valore reale degli stipendi che sono tra i più bassi d'Europa".
Hanno protestato anche i dirigenti scolastici che hanno il contratto scaduto dal 31 dicembre 2001.
Il prossimo appuntamento è con lo sciopero generale di 4 ore del 30 novembre contro la Finanziaria nazionale.
"All'articolo 16 della Finanziaria 2005", conclude Tiburzi "invece che investimenti e assunzioni di personale nella scuola si prevede un taglio del 2 per cento dell'organico più di 17.700 posti tra il 2005 e il 2006".
Roberto De Luca