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Il Denaro-Campania-Stop al doppio canale
Campania scuola Riforma dell'Istruzione, stop al doppio canale La Regione Campania rifiuta il doppio canale previsto dalla riforma Moratti in materia di istruzione scolastica. Ieri la d...
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Campania
scuola
Riforma dell'Istruzione, stop al doppio canale
La Regione Campania rifiuta il doppio canale previsto dalla riforma Moratti in materia di istruzione scolastica. Ieri la decisione della Giunta, adottata su proposta dell'Assessore all'Istruzione e Formazione, Corrado Gabriele. Saranno impartite disposizioni, precisa Palazzo Santa Lucia, affinché per gli anni scolastici 2005-06 e 2006-07 non vengano effettuate variazioni all'offerta formativa intesa come istituzione di nuovi indirizzi di studio o attivazione di nuovi percorsi sperimentali del secondo ciclo, sia relativamente ai percorsi di istruzione che a quelli di istruzione e formazione professionale.
La Regione stabilisce, come accennato, il rifiuto del doppio canale e la rottura della unitarietà del sistema, evidenziando "il pericolo di uno sconfinamento di competenze da parte del Ministero e di una emarginazione dell'istruzione e della formazione professionale, rispetto al canale dei licei, anche per carenza di finanziamenti. L'intervento di spesa contenuto nel decreto, infatti, è destinato soltanto ai licei, lasciando senza certezze la copertura del finanziamento dell'istruzione e formazione professionale, sia per l'aspetto amministrativo che per quello relativo al personale. Inoltre, il testo del decreto non garantisce pari dignità tra i sistemi di istruzione e formazione professionale".
"La delibera di oggi e la presa di posizione unanime di tutte le Regioni - dichiara Gabriele - non è però sufficiente a garantire l'autonomia e il rispetto delle competenze regionali se non accompagnata dalla partecipazione di chi opera nel mondo dell'insegnamento, di quanti sono impegnati nell'apprendimento e di coloro che si sforzano di organizzare e garantire efficacia all'intero sistema anche attraverso un generoso contributo esterno. La scuola è patrimonio di tutti perché luogo di costruzione del futuro, momento di crescita e acquisizione di conoscenze per tanti giovani. La scuola non è del Ministro, nè delle Regioni - conclude Gabriele -. La scuola è di tutti".