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Il Giorno: Mai in corteo con la ministra Il sindacato della scuola ritirerà, per protesta, i propri striscioni

CGIL DIVISA Due segretari, Benuzzi e Lareno, diserteranno il palco ufficiale il 1° Maggio

29/04/2006
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Il Giorno

di Stefania Consenti

MILANO — Proprio non l’hanno digerito quell’invito rivolto dal loro segretario generale, Onorio Rosati, alla «ministra» Letizia Moratti. Notizia appresa in fretta e furia, leggendo i giornali del mattino. Nerina Benuzzi e Antonio Lareno, segretari confederali della Cgil di Milano, hanno così deciso di disertare il palco ufficiale della manifestazione di celebrazione del Primo Maggio in segno di protesta contro la presenza del ministro per l'Istruzione e candidato sindaco della Cdl. E dalla Fiom sino al sindacato della scuola e università, che ha annunciato di ritirare gli striscioni dal corteo del 1° Maggio, piovono critiche e prese di posizione.
«Metodo a parte — puntualizza la Benuzzi — ancora oggi la Moratti è a tutti gli effetti controparte contrattuale dell’intero mondo della scuola e delle confederazione». «È come se al concerto a Roma — sottolinea Lareno — invitassero Montezemolo. Il problema non è la Moratti ma quel che rappresenta».
I due sindacalisti hanno annunciato la decisione con una lettera formale al segretario generale milanese della Cgil, Onorio Rosati, in cui vengono prese appunto le distanze dall’invito rivolto da Cgil, Cisl e Uil alla Moratti. «Diserteremo il palco ufficiale e non saremo alla testa del corteo ma saremo presenti — dicono i due segretari confederali — alla manifestazione». «Peraltro - concludono Benuzzi e Lareno — l'intero ministero Moratti si è contraddistinto per le sue iniziative contro la scuola pubblica come ben sanno le famiglie milanesi che sono scese in piazza in difesa del tempo pieno». In un comunicato la Flc Cgil spiega «lo sconcerto che viene dal mondo della scuola per l’invito delle Confederazioni sindacali al ministro Moratti a partecipare alla manifestazione del 1° Maggio. Pertanto non può sfilare in un corteo in cui è presente un ministro che pervicacemente in questi anni ha mortificato la qualità del lavoro nella scuola milanese e conseguentemente ritira gli striscioni». «Non ci risulta — dicono Franco Arrigoni e Maria Sciancati, rispettivamente segretario della Fiom Lombardia e Fiom Milano — che la Moratti nei suoi cinque anni di ministro abbia mai scelto di condividere le richieste dei giovani e dei lavoratori e di essere al loro fianco nelle mobilitazioni contro la precarietà». Per Lella Brambilla, della segreteria della Cgil Lombardia, se va senz’altro «censurato il comportamento di alcuni piccoli gruppi che hanno contestato la Moratti il 25 aprile, dall’altra parte non è opportuno l’invito rivolto alla candidata a sindaco della Cdl alla manifestazione del 1° Maggio, festa dei lavoratori e delle lavoratrici, in quanto è lei che ha prodotto la controriforma del sistema scolastico contro la quale i lavoratori sono scesi più volte in piazza».