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Il Piccolo/Trieste: «Tagli all’istruzione, è in gioco il Paese»
Il rettore: il decreto Tremonti colpisce un sistema basilare per il futuro
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«Nei prossimi mesi dobbiamo lavorare sull’informazione, per far capire alla gente che il decreto Tremonti non colpisce solo gli stipendi ma lo stesso sistema scolastico e universitario, fondamentale per la sopravvivenza del Paese».
Il rettore Francesco Peroni ha spiegato così alle centinaia di persone che ieri mattina hanno aderito all’assemblea generale del personale indetta da Flc-Cgil, Cisl Università e Uil Pa-Ur, lo scenario apocalittico che si verrà a creare se i tagli «devastanti» annunciati dal governo dovessero venire effettivamente applicati. «Tutto quello che ora possiamo fare - ha detto Peroni - è cercare di creare una consapevolezza collettiva e far capire che colpendo la scuola e l’università ne va del futuro della nazione».
Ospite d’onore della riunione di ieri - avvenuta in un’affollatissima sala dell’edificio H3, in piazzale Europa - è stato Wolfango Pirelli, segretario nazionale della Flc-Cgil, che ha elencato punto per punto gli effetti del Dpef sul sistema universitario italiano e sull’ateneo triestino in particolare: blocco del turn-over, aumento del precariato, impossibilità di riuscire a coprire anche le sole spese stipendiali, aumento smisurato delle tasse universitarie, solo per citarne alcuni. «Il cuore dell’attacco, però - ha spiegato Pirelli - sta nella scelta di suggerire agli atenei la strada delle fondazioni: un vero e proprio tentativo di privatizzare l’università italiana».
Nel corso dell’incontro si è anche discusso della recente decisione della Crui - la Conferenza dei rettori delle università italiane - di rimandare tutte le risposte a settembre, cercando il dialogo col governo. «La nostra speranza - ha spiegato il rettore Peroni - è quella di riuscire a sederci al tavolo col governo in sede di discussione della manovra finanziaria, in modo da apportare quei correttivi senza i quali il sistema universitario non potrebbe sopravvivere». (e.l.)