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La Gazzetta del Mezzogiorno ... e la CGIL scuola Puglia

Gazzetta del Mezzogiorno Ieri un convegno alla Provincia "Riforma scuola la Regione acceleri i tempi" Un periodo di interregno. Di vuoto legislativo. E il mondo della scuola è alla finestra a...

24/10/2003
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Gazzetta del Mezzogiorno

Ieri un convegno alla Provincia
"Riforma scuola la Regione acceleri i tempi"

Un periodo di interregno. Di vuoto legislativo. E il mondo della scuola è
alla finestra ad aspettare le prime concrete "mosse" della Regione Puglia.
Cosa bolle in pentola? Cosa si sta facendo per il cosiddetto "doppio
canale", ossia la scelta tra l'istruzione liceale e la formazione
professionale? Quali strumenti sono stati messi in atto per orientare gli
studenti, ora che gran parte della delega in materia scolastica è passata
alla Regione? Cosa si sta facendo, soprattutto, per evitare che aumenti la
dispersione scolastica, già drammatica in Puglia, visto che ora l'obbligo
scolastico si esaurisce alla terza media?
Domande pesanti, alle quali ieri mattina, nella sala consiliare della
Provincia, si è cercato di dare una risposta nel corso del convegno
"Questioni di scuola tra autonomia, federalismo, leggi regionali, riforme
scolastiche", organizzato dalla Cgil-scuola, Cidi e associazione Proteo.
La prima risposta è venuta dall'Emilia e Romagna, che ha già varato una
legge regionale, in rapporto all'articolo quinto della Costituzione e alla
regionalizzazione della scuola. La regione - una testimonianza diretta è
venuta dall'assessore all'istruzione dell'Emilia Romagna, Mariangela
Bastico - si sta già dotando di tutti gli strumenti (anche finanziari) per
avviare il sistema integrato scuola-formazione, anche perché non sono
stati ancora emanati i decreti attuativi, e per l'attuazione della legge
di riforma scolastica.
E la Regione Puglia? Il punto della situazione lo ha fatto l'assessore
alla Formazione professionale, Andrea Silvestri, il quale ha subito
precisato che "la Regione Puglia non ha varato una legge ma ha già
avviato, lo scorso anno a livello sperimentale, la formazione
professionale e sta lavorando per creare collegamenti col mondo del
lavoro". Nei prossimi giorni sarà pubblicato il bando per l'utilizzo delle
risorse per il progetto integrato scuola-lavoro. C'è già un impegno di
spesa di 20 milioni di euro (soldi che serviranno a finanziare tutti gli
istituti professionali della Puglia". "La Regione Puglia ha già adottato
l'atto deliberatorio - ha detto l'assessore Silvestri - per stipulare una
convenzione tra scuola, formazione professionale e mercato del lavoro.
L'anno scorso sono stati già avviati quindici progetti sperimentali".
Ma nonostante l'operatività da parte della Regione, c'è ancora molto
disorientamento nel mondo della scuola: gli studenti non sono ancora in
grado di scegliere tra i due canali e il rischio che dopo la terza media
molti studenti di perdano per strada è ancora molto alto.
Non sono mancate critiche alla riforma Moratti da parte della Cgil, che
pur essendo ancora impegnata nell'azione di contrasto, sollecita la
Regione Puglia affinché metta in campo tutti gli strumenti in suo potere
per accelerare questo processo di riforma. Come, dove e con quali
strumenti avviare la formazione professionale? L'Emilia e Romagna una
risposta l'ha già data. E La Puglia? Un invito a mettere in campo tutti
gli strumenti e ad accelerare l'applicazione della legge 53, è venuto
anche dal segretario regionale della Cgil, Gianni Milici. "Oltre al
rischio di alimentare le sacche della dispersione - ha detto Milici - c'è
l'Europa che chiede una maggiore scolarizzazione".
A fare maggiore chiarezza sugli articolati passaggi della legge di
riforma, all'interno del sistema federalista è stato il prof. Giuseppe
Cotturri dell'Università di Bari, che ha illustrato i confini di
competenze tra Regione e Governo. All'incontro è intervenuto anche il
direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Fiori. Ha coordinato
la prof.ssa Beatrice Mezzina, presidente del Cidi. Il presidente del
Consiglio provinciale, Alfonso Pisicchio, ha portato il saluto
dell'amministrazione provinciale.

Nicola Patruno

La risposta della CGIL scuola
Bari, 23.10.2003

Al Dottor Nicola Patruno
La Gazzetta del Mezzogiorno
Bari

In data odierna è stato riportato il resoconto del Convegno tenutosi ieri
alla Provincia e relativo a "Questioni di scuola: tra autonomia,
federalismo, leggi regionali e riforme scolastiche".

All'interno del resoconto, certamente nella concitazione del momento e
nella necessità di esplicitare in trenta secondi le ragioni della CGIL
scuola, mi sono state attribuite due affermazioni e precisamente "la CGIL,
che pur essendo impegnata nell'azione di contrasto, sollecita la Regione
Puglia affinché metta in campo tutti gli strumenti in suo potere per
accelerare questo processo di riforma" e "un invito a mettere in campo
tutti gli strumenti e ad accelerare l'applicazione della legge 53 è venuto
anche dal segretario regionale della CGIL, Gianni Milici" che tradiscono
profondamente il pensiero mio personale e la posizione della CGIL Scuola
Regionale.
Ribadisco, pertanto, come ritenevo di aver fatto già ieri nel corso della
breve intervista, che noi siamo profondamente convinti di dover continuare
fino in fondo la nostra azione di contrasto contro i principi ed i
contenuti della legge 53.
Non siamo quindi per nulla interessati ad accelerare l'applicazione di
questa legge che riduce l'obbligo scolastico e certamente non combatte la
dispersione né favorisce la permanenza all'interno del sistema pubblico di
istruzione.
Siamo invece convinti che la Regione Puglia, piuttosto che avventurarsi in
percorsi di sperimentazione e di anticipazione dei contenuti della legge
53, debba impegnarsi veramente e con tutti gli strumenti dei quali già
dispone per impedire che gli attuali quattordicenni non più obbligati
alimentino il fenomeno per noi già drammatico dell'abbandono e della
dispersione scolastica e quindi avviare una seria politica di integrazione
scolastica dei sue sistemi, quello dell'istruzione e quello della
formazione professionale.
Un processo reale di integrazione per noi, infatti, accanto ad una buona
formazione professionale, ha bisogno di una scuola pubblica migliore,
laica, con risorse economiche e strumentali adeguate e capace di
accogliere un numero sempre maggiore di ragazze e ragazzi e certamente non
di una scuola socialmente e culturalmente selettiva quale quella che
chiaramente emerge dalla legge Moratti.

Sicuro della dovuta attenzione, porgo distinti saluti,

Con preghiera di pubblicazionoe

Per la CGIL Scuola Puglia
Il Segretario Generale
(Giovanni Milici)