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La Libertà/Piacenza: «Fioroni ci deve tre milioni di euro»

Sindacati preoccupati: troppe incertezze finanziarie, autonomia scolastica impossibile

20/11/2007
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Libertà

Una lettera al ministro per reclamare le risorse necessarie


Il ministro Giuseppe Fioroni saldi il debito contratto nelle scuole piacentine: oltre tre milioni e mezzo di euro di arretrati che risalgono fino alla fine del 2006. Questa è la richiesta contenuta nel report, stilato da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, un «resoconto di una insostenibile incertezza e di un'autonomia scolastica impossibile», con allegato il prospetto dei debiti iscritti nei bilanci delle scuole della nostra provincia.
Materiale indirizzato direttamente al titolare del dicastero della Pubblica istruzione, e presentato ieri ufficialmente nel corso di una conferenza stampa indetta da Raffaella Morsia (Flc Cgil), Marina Molinari (Cisl Scuola) e Massimiliano Borotti (Uil). «Ancora prima di iniziare la nostra ricerca, eravamo consapevoli della difficile situazione economica delle scuole. Ma non ci aspettavamo una cifra così consistente - dice Molinari -, che si traduce nel mancato pagamento degli stipendi dei supplenti, degli straordinari, che pure nel settore della scuola vengono già liquidati con un anno di ritardo, e delle prestazioni straordinarie richieste. Situazione con gravi ricadute sugli stessi studenti: lezioni interrotte con un'ora d'anticipo o iniziate in ritardo, classi "smembrate", impossibilità di portare a compimento l'offerta formativa. I debiti si pagano: la stessa richiesta rivolta ai ragazzi, noi la "giriamo" a Fioroni e al responsabile nazionale delle risorse, attraverso il prefetto Alberto Ardia che andremo ad incontrare nei prossimi giorni, mentre una nostra delegazione incontrerà il responsabile regionale delle risorse». «Il 30 ottobre - aggiunge Morsia - mi ero permessa di smentire il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Luigi Catalano, il quale su Libertà definiva soddisfacente la posizione economica delle scuole piacentine. Nei giorni scorsi Catalano mi ha inviato una lettera in cui precisa che faceva riferimento alla situazione del 2007, per aggiungere in chiusura che, per quanto riguarda il 2006, i "debiti" ammontavano a due milioni e cinquecentomila euro, solo per quanto riguarda le supplenze. In pratica le mie affermazioni non sono state smentite. Piacenza - sottolinea Morsia - è lontana da qualsiasi normalità, e le sue scuole vivono in un clima di costante incertezza». «Se fossimo in un'azienda privata, i lavoratori si sarebbero già rivolti al tribunale per un'istanza di fallimento - dice Massimiliano Borotti - e dover abbinare una parola simile alla pubblica istruzione fa venire i brividi. Viene da chiedersi quale sia la situazione in altri settori, che pure non sembrano essere messi meglio: è giunta segnalazione che gli ispettori del lavoro debbano utilizzare il proprio telefono per concordare le attività ispettive. Qui davvero c'è qualche sordo che non vuole sentire: la situazione è drammatica, e devono farsene carico le confederazioni sindacali e gli enti locali. Si rischia di mettere in crisi un settore importantissimo come quello della scuola». In chiusura i sindacati ricordano come, nelle scorse settimane, fosse stata data comunicazione dello stanziamento di risorse per l'anno 2007. «Briciole - concludono - tremila o cinquemila euro che, allo stato attuale, risultano essere ancora virtuali, ossia non sono stati erogati». Come il debito da tre milioni e mezzo di euro.
Paola Pinotti