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La Nazione/Umbria: Troppi tagli

L'allarme di 13 presidi

17/10/2009
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La Nazione

di SILVIA ANGELICI PERUGIA
SUPPLENZE non coperte, mense che funzionano a singhiozzo, niente soldi per riparare le fotocopiatrici, nei laboratori è black out per mancanza di personale tecnico, aule e bagni ai limiti della decenza perché l'organico è ridotto all'osso: la scuola umbra affida le sue sorti alla prefettura di Perugia e lancia il suo grido d'allarme: «La situazione è diventata insostenibile, ai limiti della legalità». Una delegazione di tredici presidi, tra cui Carlo Chianelli dell'Itis Gubbio, Alberto Stella del Liceo scientifico «Alessi», Gianfranca Cicoletti dello scientifico «Galilei», Dario Missaglia dell'Ipsia di Gubbio, nei giorni scorsi è salita in piazza Italia per rappresentare i disagi che vivono quotidianamente nella gestione dei rispettivi istituti. «Una situazione drammatica», secondo i dirigenti d'istituto, causata dalla mancanza delle risorse e dai tagli sul personale. Il preside Carlo Chianelli riassume anche a nome dei colleghi i problemi giornalieri con i quali l'istruzione sta facendo i conti. «A volte ammette i presidi rischiano di compiere atti fuori dal rispetto delle regole. Un esempio per tutti: l'interruzione di pubblico servizio per mancanza di supplenti. Le scuole, infatti, non hanno soldi per pagare nuovi docenti. E così si arrangiano alla meno peggio per coprire le ore di buco, con situazioni al limite del diritto allo studio». L'INCONTRO in Prefettura è stato promosso dalla Flc Cgil «che ha ritenuto di dover segnalare alla massima autorità presente sul territorio della provincia le gravi difficoltà segnalate dai dirigenti delle istituzioni scolastiche», chiariscono Giuliana Renelli e Amedeo Zupi. Le motivazioni che il sindacato ha rappresentato nella richiesta di incontro hanno trovato una risposta solerte ed attenta da parte del Prefetto Enrico Laudanna che ha provveduto immediatamente a convocare le parti interessate insieme al direttore degli Uffici scolastici regionali Nicola Rossi. «I DIRIGENTI, riporta la Cgil pur consapevoli che la soluzione del problema non compete agli organi territoriali, hanno inteso comunque rappresentare la gravissime sofferenze finanziare in cui versano le scuole. Una situazione, che li costringe spesso ad una gestione al limite della legalità». I presidi hanno infatti riferito come la cronica mancanza di fondi comporti una diminuzione dell'offerta formativa al limite della violazione del diritto allo studio; l'affollamento delle classi, determinato dalla impossibilità di nominare i supplenti, rischia di tradursi in un mancato rispetto dei parametri previsti dalla normativa sulla sicurezza nel luoghi di lavoro, la mancanza del recupero crediti falsa i programmi annuali di previsione di spesa. Il direttore Rossi, pur confermando tutta l'esistenza delle difficoltà segnalate dai dirigenti, ha annunciato «l'arrivo di una tranche di finanziamenti che dovrebbero attestarsi su diecimila euro, circa, per ciascuna istituzione scolastica». Una mini-boccata di ossigeno che, però, come osservano ancora i sindacati, è del tutto inadeguata rispetto alle necessità, tanto più se si pensa che le scuole dell'Umbria vantano crediti verso il Miur per diversi milioni di euro. Al termine della riunione la delegazione ha consegnato alle autorità un documento che si può riassumere appunto nella frase: aiutateci a gestire le scuole nella legalità.