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La Sicilia-I tagli della Finanziaria mettono a rischio 500 supplenti

I sindacati tornano sul piede di guerra sperando che si sblocchino le assunzioni I tagli della Finanziaria mettono a rischio 500 supplenti Non si taglierà "sul personale", ma sui supplenti....

05/12/2004
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La Sicilia

I sindacati tornano sul piede di guerra sperando che si sblocchino le assunzioni I tagli della Finanziaria mettono a rischio 500 supplenti

Non si taglierà "sul personale", ma sui supplenti. Ormai l'azione economica della nuova finanziaria sembra ben avviata proprio in questa senso. In provincia facendo un calcolo approssimativo i supplenti a rischio, allo stato attuale, sarebbero complessivamente circa 500. Il dato viene fuori sottraendo all'organico di fatto al momento in servizio, pari a 3.709 unità, il numero dei posti all'attuale organico di diritto (3.208). Ma il quadro della situazione s'incupisce se si considera che il ministero pare intenzionato ad assegnare alla provincia solo 2.944 posti, quindi 765 unità in meno rispetto ai 3.709 insegnati attualmente in servizio e 264 posti in meno rispetto all'organico di diritto.
I sindacati non ci stanno: "Considerando che attualmente le assunzioni sono bloccate da anni - spiega Ermanno Ricerca, segretario provinciale della Uil scuola - e che molte cattedre sono coperte proprio da questi, forse anche i supplenti fanno parte del personale. O no?". Il taglio ventilato dalla Finanziaria del 2% per il personale della scuola nei bienni 2005/2006 e 2007/2008 scompare dall'emendamento fiscale del governo arrivato in Senato. Ma solo in apparenza si affrettano a precisare i sindacati di categoria. Al suo posto infatti avrà luogo una stretta ai supplenti, per i quali la spesa non potrà superare l'importo di 766 milioni nel 2005 e di 565 milioni a decorrere dal 2006.
Dal momento che le immissioni in ruolo, cioè le assunzioni a tempo indeterminato nella scuola sono ferme ormai da anni, è evidente che gran parte de lavoro va avanti proprio grazie ai supplenti che dispongono di contratti brevi a tempo indeterminato, con minori costi per lo Stato. Il testo prevede anche l'erogazione dal 2005 al 2007 di 300 milioni l'anno al fondo per il finanziamento ordinario delle Università.
In programma invece, il calo degli stanziamenti destinati al funzionamento degli istituti, con la riduzione dei fondi a sostegno dell'autonomia giuridica e didattica, prevista dalla legge costituzionale n. 440: il recupero dei risparmi conseguiti dalle scuole, non saranno più utilizzabili l'anno successivo senza vincolo di destinazione; la riduzione del numero degli insegnanti di madre lingua inglese o comunque esterni alla scuola; il divieto di reclutare supplenti per le assenze brevi, da coprire con gli altri insegnanti in servizio (rispetto cioè del divieto esistente di nominare supplenti per meno di 15 giorni nelle medie e nelle superiori e per meno di 5 nella primaria).
Inoltre l'art. 3 della legge di conversione del DL 266/04, già approvato dal Senato e che passa ora alla Camera, concede al Governo altri 6 mesi di tempo per emanare i decreti delegati previsti dalla legge 53 (la nuova scuola secondaria di II grado prenderà quindi avvio al più presto nel 2006/07), permettendo un contenimento delle spese per la riforma.
Salvo Guliti