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La Sicilia-Ieri Giornata di protesta per il mondo della scuola Il sit in degli insegnanti di sostegno

Ieri Giornata di protesta per il mondo della scuola Il sit in degli insegnanti di sostegno Ieri, la mattinata sindacale degli insegnanti di sostegno si è svolta secondo copione. Prima il sit...

18/09/2004
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La Sicilia

Ieri Giornata di protesta per il mondo della scuola Il sit in degli insegnanti di sostegno

Ieri, la mattinata sindacale degli insegnanti di sostegno si è svolta secondo copione. Prima il sit in, poi l'assemblea nell'aula del consiglio provinciale e, infine, l'incontro in prefettura.
Le componenti Scuola di Cgil, Cisl, Uil e Snals, sono riuscite ad ottenere un buon risultato. Hanno fatto il punto della situazione, ma, insieme agli altri interlocutori, hanno, probabilmente, anche gettato le basi per un percorso che eviti il ripresentarsi degli stessi problemi in futuro. All'assemblea non hanno partecipato solo sindacati e insegnanti di sostegno. C'erano anche alcuni consiglieri e assessori provinciali e parlamentari regionali.
Unanimi sono state le perplessità sul metodo, più volte definito "ragionieristico", che gli uffici preposti hanno utilizzato sin dall'inizio.
Prima i tagli sui posti con l'immediata alzata di scudi dei sindacati contro il dirigente del Csa, Marco Anello, e il direttore dell'ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano. Poi, il rilancio della questione a livello politico-istituzionale, con l'intervento del consigliere provinciale Caterina Mangiaracina, che, lanciando un appello al presidente della Provincia e al Prefetto, ne ha stimolato l'immediato intervento istituzionale. Finalmente, giovedì, le diverse pressioni ottengono un risultato e arriva la decisione del direttore Di Stefano di autorizzare altri 93 posti.
Un tira e molla di tensioni con valutazioni di ordine occupazionale, ma, soprattutto, socio-culturale. L'attenzione è rivolta agli studenti disabili e al loro diritto allo studio. Ed è per questo che, malgrado i 93 posti, i sindacati non hanno intenzione di mollare. Puntano il dito sugli errori di metodo, ma continuano a tenere alta l'attenzione sulla garanzia che "tutti" gli studenti disabili abbiano l'insegnante di sostegno.