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La Sicilia-La Moratti e Letta a consulto sulla mini-sperimentazione

La Moratti e Letta a consulto sulla mini-sperimentazione Forse confermate le basi della riforma, con inglese, informatica e anticipo dell'età d'ingresso nelle scuole d'infanzia ed elementari RO...

07/08/2002
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La Sicilia

La Moratti e Letta a consulto sulla mini-sperimentazione
Forse confermate le basi della riforma, con inglese, informatica e anticipo dell'età d'ingresso nelle scuole d'infanzia ed elementari

ROMA '#8211; Oggi il ministro per l'Istruzione Letizia Moratti e il sottosegretario Gianni Letta si incontreranno e si confronteranno sulle linee del mini test sulle scuole elementari e materne. L' incontro dovrebbe dare risposte a tutte quelle domande che, da quando la sperimentazione è stata annunciata, sono rimbalzate dal Parlamento ai giornali, dalle associazioni alle famiglie e ai docenti. La sperimentazione che verrà effettuata a settembre su un numero ridotto di scuole riguarderà l'anticipo, il maestro prevalente, o tutti e due? E l' inglese sarà inserito dalla prima elementare? E dopo l' anno di sperimentazione cosa succederà?
A quanto pare, il mini-test dovrebbe calcare i programmi previsti dalla sperimentazione che il ministro Moratti voleva per la scuola elementare e per quella dell' infanzia. In sostanza si dovrebbero avere gli stessi contenuti rivolti però ad un numero ridottissimo di scuole. Si tratta degli stessi contenuti per i quali è stato chiesto il parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione. Ecco quali sono.
L'attuazione dei programmi sperimentali va concordata con gli enti locali. Il progetto coinvolgerà le scuole d' infanzia e quelle elementari, ma, quest' ultime, solo per il primo anno. Inglese, informatica e l'anticipo dell' età di ingresso per scuole d' infanzia e elementari (3 e 6 anni compiuti entro il 28 febbraio) sono i tre capisaldi.
Ogni alunno, sia della materna che delle elementari, avrà un piano personale delle attività educative e programmi scolastici mirati, ognuno tagliato su misura sulla propria personalità. Sarà privilegiato il rapporto con i genitori che parteciperanno attivamente all' educazione scolastica dei propri figli, coinvolti anche nella definizione del piano di studi personalizzato.
Nelle scuole d' infanzia, ma anche nella prima elementare gli alunni avranno un portfolio di competenze. Una sorta di cartella che raccoglie tutto il percorso scolastico comprendendo documentazione, progressi, descrizioni comportamentali, che insegnanti e genitori compileranno insieme. Una sorta di fotografia a 360 gradi dell' andamento scolastico, ma anche di crescita che verrà continuamente aggiornata.
Per le scuole elementari le nuove regole prevedono un orario settimanale di 27 ore per le normali e 30 ore per quelle a tempo pieno. Ci sarà un team docenti differenziato. Ma la figura fondamentale sarà quella del docente prevalente che sarà presente 21 ore a settimana ed avrà compiti educativi. Coordinerà il team dei docenti, avrà funzione di tutor per i bambini, ma garantirà anche la continuità educativa e didattica e manterrà i rapporti con le famiglie. Inoltre, sono previsti accoglienza degli alunni e loro osservazione nella fase di avvio e attività di formazione degli insegnanti per l' acquisizione delle nuove competenze.
Nelle scuole d' infanzia, proprio per favorire l'accoglienza dei più piccoli, ci sarà flessibilità per riorganizzare spazi e sezioni, rimodulazione dei tempi e formazione in servizio, risorse e organismi di supporto.
A partecipare alla sperimentazione dovrebbero essere minimo tre scuole in rappresentanza di Sud, Centro, Nord, e massimo una ventina: lo avrebbe raccomandato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi durante il tumultuoso Consiglio dei ministri di venerdì scorso.
Ma gli interrogativi non finiscono qui. La domanda che arriva da più parti è: a cosa serve questa sperimentazione? E soprattutto chi paga, visto che il ministro Giulio Tremonti ha chiarito che non ci sono ulteriori risorse?
Fonti ministeriali hanno però assicurato che un certo budget è stato tenuto da parte per la sperimentazione e sulla sua necessità rispondono che si tratta di un punto di riferimento per il disegno di legge delega che è attualmente all' esame della commissione istruzione di Palazzo Madama, ferma all' art. 3. Ma la conversione in legge dovrebbe avvenire prima dei risultati del mini test, almeno secondo il calendario parlamentare che vede la ripresa dei lavori in commissione il 10 settembre.
Intanto però l' apertura delle scuole è alle porte e i dubbi sono molti e anche il malcontento. Polemiche sulle supplenze, le mancate immissioni in ruolo, il mistero della mini-sperimentazione e infine alcuni protocolli d' intesa sull' avviamento professionale che sono stati già firmati ma solo con alcune regioni.
Sensazione comune è che della riforma epocale sul sistema scolastico che aveva fatto dire a Berlusconi: "Dopo Gentile la Moratti" non ci siano che briciole. E il timore è che queste pillole di riforma si diffondano sul territorio in modo non omogeneo è comune a molti.