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La Sicilia-La riforma si scarica solo sui professori

Commento alle risposte dei lettori. Perché dico no alla Moratti La riforma si scarica solo sui professori Compito principale della scuola è quello di educare, nel senso di insegnare la citt...

10/03/2004
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La Sicilia

Commento alle risposte dei lettori. Perché dico no alla Moratti
La riforma si scarica solo sui professori

Compito principale della scuola è quello di educare, nel senso di insegnare la cittadinanza e le regole su cui la società si basa; non bisogna poi scordare che il primo impatto che i ragazzi hanno con le leggi e con lo Stato è proprio a scuola, dove si tenta di educare anche al senso di responsabilità e verso comportamenti condivisi. Un altro tipo di educazione, ma che a scuola è comunque impartita, è quella che spetta alle famiglie, le quali spesso demandano anche le più elementari regole sul groppone dei docenti. Se la risposta dei lettori de "La Sicilia" aveva questo significato, che l'educazione spetta alle famiglie, siamo per lo più d'accordo: la famiglia è perno imprescindibile per innescare un discorso educativo con i ragazzi, ma solamente nella misura in cui esso trovi compimento anche con quanto a scuola viene elaborato.
Uno scollamento fra i principi educativi della scuola e quelli della famiglia rischia di provocare disadattamenti e violenze anche pericolose. Da questa mancanza di dialogo è nato il preoccupante fenomeno degli abbandoni e dei fallimenti, mentre crescono il bullismo insieme con atti di violenza gratuita, ma che anche in Europa si registrano.
Sulla condivisone della riforma Moratti da parte dei lettori, possiamo solo confermare che questa riforma poco riforma rispetto a prima. Tant'è vero che lo stesso ministro Moratti si affanna a dire che tutto rimane come il passato, compreso il tempo scuola e le ore obbligatorie (ridotte però di tre ore alla settimana), con l'aggiunta di una seconda lingua e del computer: materie fra l'altro che sono state già largamente e lungamente sperimentate in molte scuole. L'unico cambiamento riguarda il tentativo, manifesto e dichiarato, di ridurre il numero complessivo dei docenti con una serie di aggiustamenti tecnici mirati, almeno per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado (scompare Educazione tecnica, ridotte Lettere e Inglese). E a dare loro il colpo decisivo ci sta pensando la VII commissione Cultura della Camera, col disegno di legge relativo allo stato giuridico dei professori, compreso il codice deontologico e l'albo professionale.
Dal punto di vista della didattica e della organizzazione, vale sempre il principio della autonomia scolastica (che è la vera, grande innovazione) e della contrattazione d'istituto, dove anche la nuova figura del tutor è oggetto di verifica tra le parti.
Pasquale Almirante


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