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La Sicilia-Nelle classi negato il sostegno ai meno abili

Nelle classi negato il sostegno ai meno abili Traguardi sfiorati e decisioni reiterate, discusse, contraddette. Non è semplice sintetizzare il caos in cui si affannano, da mesi, gli insegna...

22/11/2004
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La Sicilia

Nelle classi negato il sostegno ai meno abili

Traguardi sfiorati e decisioni reiterate, discusse, contraddette. Non è semplice sintetizzare il caos in cui si affannano, da mesi, gli insegnanti di sostegno. E' recente la vicenda, raccontata nelle colonne di questo giornale, che documentava una incomprensibile privazione a danno di uno studente con gravi problemi psicologici: un diciassettenne al quale era stata negata l'assistenza di un docente qualificato. A denunciare l'episodio era stata la nonna dell'alunno, il problema era legato a stretto nodo alla mancanza di cattedre e la questione si presentava piuttosto complessa.
Fu il dirigente del Csa, Cataldo Dinolfo, ad annunciare, con un felice tempismo, l'integrazione di altre ventotto cattedre. Il problema sembrava risolto.
E invece la situazione, a distanza di giorni, si ripropone senza sostanziali cambiamenti. Non positivi, perlomeno. In una nota, Cgil, Cisl e Uil congiuntamente esprimono una profonda indignazione giacché le cattedre non sono ventotto a dispetto, citiamo testualmente, 'della concessione da parte del direttore scolastico regionale'. 'Il Csa '#8211; si legge nella nota, a firma di Roberto Alosi, Marco Vero e Alfonso Graceffa '#8211; non solo tenta inspiegabilmente di ridurre i ventotto posti a ventitrè, ma addirittura sospende la convocazione di venerdì scorso, lasciando increduli oltre trecento docenti convenuti. Si tratta dell'ennesimo episodio di malaistituzione che oramai da troppo tempo affligge la nostra provincia. La superficialità, l'inadeguatezza, la preoccupante approssimazione e l'arroganza con cui il Csa ha gestito sin dall'agosto scorso l'intera vicenda dei posti di sostegno è inaccettabile e rischia di procurare danni irreparabili'. Bisognerebbe augurarsi che il popolo studentesco fosse fatto solo di giovani forti, sani, fortunati perché per gli altri, i diversamente abili, eventualmente non ci sarebbe spazio.
'Il diritto all'integrazione scolastica di mille e 545 alunni diversamente abili '#8211; proseguono i rappresentanti sindacali - è oggi fortemente compromesso da un caos amministrativo senza precedenti che colpisce la fascia debole della popolazione scolastica e viola il diritto al lavoro di centinaia di docenti ancora oggi privi di alcuna certezza occupazionale e professionale e in molti casi senza stipendio, dal primo settembre scorso. Per queste ragioni, Cgil, Cisl, Uil, ritengono abbondantemente scaduto il tempo della mediazione sindacale e passano la parola alla magistratura affinché si metta in ordine e si ridia certezza del diritto agli alunni disabili e ai lavoratori della scuola della nostra provincia'.
E' proprio una storia infinita che lascia un certo amaro in bocca e una diffusa incredulità. Se così stanno le cose, crolla di nuovo ( e non per mano dei vandali, stavolta) un presidio fondamentale, la scuola, appunto, il valore che rappresenta, il diritto, a lettere maiuscole, che implicitamente contiene nel suo esemplare e simbolico statuto. Sarebbe in parole povere, la nostra, una scuola che non deve insegnare se non ai migliori, i primi nella lista.
Veronica Tomassini