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La Sicilia-per scioperare domani

per scioperare domani" Siracusa si ferma. La mobilitazione generale indetta dalla Cgil anche nel capoluogo ha coinvolto quasi tutte le categorie sociali. Il mondo della scuola è investito in p...

17/10/2002
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La Sicilia

per scioperare domani"

Siracusa si ferma. La mobilitazione generale indetta dalla Cgil anche nel capoluogo ha coinvolto quasi tutte le categorie sociali. Il mondo della scuola è investito in pieno dall'onda scioperante, a scendere in campo, contro le politiche del governo in fatto di riforma e di tagli di risorse previsti nella finanziaria del 2003 (che bloccherebbero contratti ed assunzioni), tutti i vari rappresentanti: dai docenti al personale Ata agli studenti. Massicce le adesioni, non da ultima quella del partito di Rifondazione Comunista, che partecipa sventolando bandiere inneggianti al diritto allo studio e dandosi appuntamento, domani alle 9, nel piazzale del teatro greco. Da qui partirà un consistente corteo che attraverserà le vie del centro per incontrarsi poi in piazza Archimede dove parlerà Paolo Belloni, della Cgil nazionale.
Undici buoni motivi per scioperare, informano in una nota, i portavoce della Cgil-Scuola: per la difesa e la valorizzazione della scuola pubblica e laica; per una riforma vera della scuola; contro l'avvilente esiguità di risorse; contro la sperimentazione e il ritorno al maestro unico; per il rispetto dell'obbligo scolastico; per una scuola dell'infanzia di qualità e senza liste di attese; per dire no all'aumento del numero degli alunni per classe; per l'immissione in ruolo dei precari; per dire no al colpo basso inferto all'integrazione dei bambini con handicap. Abbiamo anticipato sopra lo stato di fibrillazione del personale Ata che chiaramente non diserterà la manifestazione e che minaccia vertenza, esigendo l'immediata istituzione di cinquanta posti di assistenti tecnici, amministrativi e ausiliari, invitando l'amministrazione scolastica ad ottemperare ai doveri di ruolo al fine di garantire il diritto occupazionale della categoria nonché l'erogazione di un servizio di qualità all'utenza.
"La paralisi istituzionale in cui versa l'amministrazione scolastica - afferma Roberto Alosi, segretario generale della Cgil Scuola - messa allo sbando dalla valanga di provvedimenti di contenimento della spesa pubblica, rischia di compromettere ulteriormente il livello occupazionale del personale Ata e la stessa sopravvivenza di servizi minimi di istruzione e formazione. Dopo il danno, la beffa - aggiunge -. Al taglio in organico (di 149 posti) si aggiunge l'incapacità da parte della stessa amministrazione nel coprire i posti residui di assistente tecnico, amministrativo ed ausiliare". Ruoli previsti e fissati dalla giunta esecutiva di ogni scuola, ad oggi, inspiegabilmente scoperti. Un deficit che ha già procurato gravi disagi soprattutto sul piano del diritto allo studio.
"La normativa vigente - prosegue Alosi - attribuisce l'istituzione di tali profili alla delibera della giunta esecutiva, escludendo qualunque vincolo coercitivo successivo. Lo stesso accade per quel numero di posti di assistente amministrativo e collaboratore scolastico, occupati in organico da personale di ruolo dichiarato, per motivi di salute, non idoneo alle mansioni. Si tratta di 50 posti di lavoro rimasti vuoti dall'inizio dell'anno e per i quali la Cgil ne chiede la rapida copertura con il conferimento di supplenze annuali". Così il mondo del lavoro entra in guerra per la difesa dei diritti della scuola pubblica e promettendo un anno caldo, caratterizzato da agitazioni di massa (più che legittime, per la verità). Molti gli slogan significativi utilizzati, uno su tutti: "Dove c'è la scuola pubblica, c'è la Cgil".
Veronica Tomassini