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La Sicilia-Siracusa-Alunni tanti, insegnanti pochi

Un baratro che si allarga. Sempre più profondo, talmente da richiedere la convocazione degli Stati Generali della Scuola. L'allarme si legge in cifre, aumentano gli alunni, ma diminuiscono gli ...

02/08/2004
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La Sicilia

Un baratro che si allarga. Sempre più profondo, talmente da richiedere la convocazione degli Stati Generali della Scuola.
L'allarme si legge in cifre, aumentano gli alunni, ma diminuiscono gli insegnanti e il personale Ata.
Per il 2004-2005 saranno 68 mila 651 gli iscritti, soltanto 6 mila 934 i posti disponibili e 101 le immissioni in ruolo.
E ancora: 104 precari per la materna, 79 nella scuola elementare, 125 per la scuola media, 244 per la scuola superiore, 422 docenti di sostegni senza cattedra. Un disastro.
I tagli non hanno risparmiato nessuno, sacrificando diritti ineludibili, negati finanche agli alunni diversamente abili. Un cul de sac, mille e 700 precari senza sbocco.
L'allarme torna nuovamente, la Cgil annuncia con preoccupazione: "l'avvio del nuovo anno scolastico sarà difficile e complicato".
"All'insegna della precarietà e dell'emergenza, si presenterà così il nuovo anno - affermano, in una nota, Giuseppe Zappulla e Roberto Alosi, rispettivamente segretario generale della Cgil e della scuola per la provincia di Siracusa - Alla diminuizione del tempo scuola obbligatorio, alla cancellazione dei modelli didattici del tempo pieno e prolungato, all'introduzione del docente tutor, oggi, con la riduzione del personale, si rischia di far ripiombare la scuola in una condizione di pesante disagio.
"Il risultato sarà quello di avere meno tempo scuola per tutti, meno risorse per il miglioramento dell'offerta formativa, ulteriori aggravi di spesa per le famiglie. Il disegno è quello di una scuola povera e disentincentivata in cui si ampliano le differenze sociali, poiché uan scuola pubblica ridimensionata induce ad utilizzare quella privata.
Questo rischia di accadere anche nella provincia di Siracusa dove ad un aumento di studenti non corrisponde un adeguamento degli organici, anzi addirittura si comprimono ulteriormente quelli esistenti.
"Al di là di ogni rassicurante proclama lanciato dal ministro Moratti, i tagli alle cattedre sono un dato reale frutto delle dissennate scelte di fondo imposte da leggi improntate alla logica del risparmio e alla visione della precarizzazione anche del sitema scolastico.
"Una delle conseguenze più paradossali è quella di tagliare posti, laddove aumenta il numero degli studenti iscritti, e di affollare le classi in maniera tale da rendere sempre più difficile la qualità del lavoro didattico.
"Mentre rimangono disattese nella nostra provincia le tante richieste delle famiglie rispetto al tempo pieno e prolungato, non si aumenta di un solo posto l'attuale organico".
v.t.