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Liberazione: Milano, Fiom, Flc e Camera del lavoro contro l’invito a Moratti

Infuocata polemica a Milano sull’invito del segretario generale della Cgil Giorgio Roilo, a cui si sono accodati subito le segreterie milanesi di Cisl e Uil, all’ancora ministro dell’istruzione Letizia Moratti, a partecipare alla manifestazione del primo maggio.

29/04/2006
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Liberazione

Infuocata polemica a Milano sull’invito del segretario generale della Cgil Giorgio Roilo, a cui si sono accodati subito le segreterie milanesi di Cisl e Uil, all’ancora ministro dell’istruzione Letizia Moratti, a partecipare alla manifestazione del primo maggio. L’invito le è stato rivolto e perché Moratti è in corsa per la carica di sindaco di Milano (infatti è stato invitato anche il candidato dell’Unione, l’ex prefetto Ferrante) e come sorta di risarcimento per i fischi ricevuti nel corso della manifestazione del 25 aprile. La decisione ha però provocato le prese di distanza della Fiom, della Slc-Cgil e dei segretari della camera del lavoro di Milano. I metalmeccanici, con un comunicato ufficiale a firma del segretario lombardo e di quello milanese, criticano la scelta con queste parole: «Il 1° maggio è da sempre la festa dei lavoratori, ossia una ricorrenza “di parte”. Ma non ci risulta che Letizia Moratti, nei suoi cinque anni da ministro, abbia mai scelto di condividere le richieste dei giovani e dei lavoratori e di essere al loro fianco nelle mobilitazioni», mentre i lavoratori della conoscenza, più volte mobilitati in questi anni contro le riforme del ministro, dichiarano «sconcerto» per l’invito e annunciano la loro defezione dal corteo milanese: «Non possiamo sfilare in un corteo in cui è presente un ministro che pervicacemente in questi anni ha mortificato la qualità del lavoro nella scuola milanese e conseguentemente ritiriamo i nostri striscioni». Antonio Lareno e Nerina Benuzzi, segretari della camera del lavoro di Milano, diserteranno il palco ufficiale della manifestazione e la testa del corteo e saranno invece presenti fra i manifestanti: «La decisione è stata presa senza una discussione collettiva e inoltre, attualmente, Moratti esercita ancora le proprie prerogative ministeriali ed è quindi per noi, a tutti gli effetti, controparte contrattuale e dell’insieme della confederazione» scrivono in una lettera. E Lareno aggiunge, ironicamente: «Allora perché non invitare Montezemolo sul palco di San Giovanni?».