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Libertà/Piacenza: Vertenza scuola, fallisce l'accordo

Rimane l'agitazione: istituti piacentini in credito per 2,8 milioni di euro di mancati trasferimenti

16/03/2007
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Libertà

Sindacati: sciopero in assenza di risposte entro marzo


Fallisce in Prefettura il tentativo di conciliazione tra sindacati piacentini della scuola e Ufficio scolastico provinciale: rimane dunque lo stato di agitazione di tutto il personale della scuola, che sfocerà - è assai probabile - nell'indizione di uno sciopero, al momento "congelato" ancora per un paio di settimane. Arco di tempo in cui, in base ad una specie di "gentlemen agreement", i confederali attenderanno l'attesa risoluzione all'emergenza-stipendi dei supplenti. In parole semplici, 2 milioni e 800mila euro circa, la cifra di cui la scuola piacentina è creditrice nei confronti dell'Usp per gli anni 2005-2006. Con situazioni di eclatante disagio, come l'istituto comprensivo di Borgonovo, menzionato dai sindacati, in attesa di ricevere dall'ex Csa e dalla direzione scolastica regionale 89mila euro, ma è solo un esempio. Ieri, a Palazzo Scotti da Vigoleno, si sono riuniti intorno al tavolo prefettizio presieduto dalla capo di Gabinetto Marilena Razza i tre rappresentanti sindacali, Raffaella Morsia (Flc Scuola), Marina Molinari (Cisl Scuola) e Massimiliano Borotti (Uil Scuola). Con loro Loredana Morace, dirigente reggente dell'Ufficio scolastico provinciale di Piacenza.
Un faccia a faccia che si è protratto per un'ora e mezzo, e che ha visto tentare fino in fondo la strada della riconciliazione. La quale purtroppo non è avvenuta, anche se la decisione di indire lo sciopero di tutto il personale della scuola è stata messa in congelatore dal sindacato per almeno un paio di settimane. «Il mio impegno in questa nuova fase - ha dichiarato la Morace al termine dell'incontro - sarà di riattualizzare i risultati del monitoraggio sugli istituti piacentini per eventuali integrazioni, e di sensibilizzare l'amministrazione scolastica per sollecitare al Ministero l'erogazione dei fondi necessari. Faccio presente - ha detto ancora la Morace - che l'Ufficio scolastico si è già più volte mosso per la risoluzione della questione e quindi l'arrivo dei fondi, la volontà c'è, dunque, ma anche il ministro dovrà confrontarsi con il bilancio». «Nessuna conciliazione» è il laconico verdetto stilato da Borotti, Molinari e Morsia. «Chiedevamo l'immediata erogazione dei 2 milioni e 800mila euro, che rappresenterebbero l'estinzione del debito ma soltanto di quello pregresso. L'Ufficio scolastico non ha garantito che avvenga in tempi brevi, e rimane dunque lo stato di agitazione. Oggi ci siamo congedati con l'impegno a non fissare una data dello sciopero, perchè la dirigente dell'Ufficio scolastico ha promesso disponibilità ad ulteriori sollecitazioni nei confronti del ministero». L'idea è che, in assenza di risposte concrete entro marzo, lo sciopero possa diventare realtà. «Al 20 febbraio - concludono i sindacati - l'Usp aveva monitorato le casse delle scuole piacentine, con 3 istituti - a Lugagnano, Bobbio e san Nicolò - in grave difficoltà. Dato che abbiamo contestato, perchè il disagio è ben più diffuso».
Simona Segalini
simona.segalini@liberta.it