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Libertà: Scuola - Petizione promossa dalla Flc Cgil: archiviare le indicazioni della riforma varata dall'ex-ministro

«I programmi scolastici della Moratti vanno modificati»

27/10/2006
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Libertà

In vigore regole giudicate «lacunose, scientificamente non adeguate e illegittime»

Fare piazza pulita di ciò che resta della riforma Moratti: i programmi scolastici. Questa la richiesta contenuta nella petizione nazionale promossa da Flc Cgil e associazione professionale "Proteo Fare Sapere", indirizzata al nuovo ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni. I moduli per la raccolta delle firme sono già stati distribuiti nelle varie scuole di Piacenza, e sono reperibili anche in Camera del Lavoro.
L'elenco completo dei firmatari, annuncia Raffaella Morsia, segretaria provinciale Flc Cgil, sarà consegnato a Enrico Panini, segretario nazionale della categoria, ospite a Piacenza nella giornata dell'8 novembre. «È giunto il tempo di abrogare definitivamente la riforma Moratti - ha affermato Morsia, durante la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, tenutasi ieri in Camera del Lavoro -: sono infatti ancora in vigore le "indicazioni nazionali transitorie" dell'ex ministro, utilizzate per la definizione dei programmi scolastici. Indicazioni che sono lacunose, scientificamente non adeguate, illegittime sotto l'aspetto formale (sono state adottate senza aver seguito il regolare iter istituzionale, ndr), e pur avendo una validità transitoria, costituiscono il riferimento per i libri di testo "riformati". Ne chiediamo la definitiva archiviazione a partire dal primo settembre 2007, per consentire di liberare i libri di testo da vincoli dequalificanti». Un esempio concreto viene fornito da Daniela Eboli. «In base ai programmi definiti dall'ex ministro, i bambini di quinta elementare terminano il programma di studi in storia con la caduta dell'impero romano, mentre in geografia si fermano allo studio delle regioni italiane. Noi chiediamo invece la costituzione di una commissione pluralista, con il compito di riscrivere i nuovi programmi, che dovranno - sottolinea - definire obiettivi generali, lasciando alle singole scuole la responsabilità di costruire i curricoli didattici». L'importanza dell'autonomia scolastica è stata sottolineata anche da Roberto Lovattini, rappresentante del movimento di cooperazione educativa (realtà aderente all'iniziativa), concretizzabile anche attraverso l'adozione di libri di testo alternativi a quelli ministeriali. «Il nostro movimento, che vede tra i fondatori il maestro Mario Lodi (ospite nei giorni scorsi della manifestazione "Le fabbriche della felicità"), sostiene la possibilità di compiere una scelta nei libri di testo da utilizzare: metodo di lavoro che meglio si adatta all'educazione del bambini che - ribadisce Lovattini - si costruisce giorno per giorno».
Paola Pinotti