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Manifesto-Campania-Una buona legge per una buona scuola

CAMPANIA Una buona legge per una buona scuola ADRIANA BUFFARDI Nasce dall'esperienza amministrativa di questi anni, dai suoi risultati positivi e dalle sue criticità la legge sul diritto allo st...

21/01/2005
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il manifesto

CAMPANIA
Una buona legge per una buona scuola
ADRIANA BUFFARDI
Nasce dall'esperienza amministrativa di questi anni, dai suoi risultati positivi e dalle sue criticità la legge sul diritto allo studio approvata dalla Regione Campania. Frutto di un percorso condiviso con sindacati, associazioni e rappresentanze studentesche. La dispersione scolastica, male storico della Campania vanifica il diritto costituzionale allo studio per migliaia di ragazzi e ragazze. Tale situazione rischiava un aggravamento a causa della cancellazione di un anno dell'obbligo scolastico compiuto della ministra Moratti. Siamo riusciti a "ridurre il danno" con la sperimentazione di percorsi integrati di istruzione e formazione professionale nei primi anni degli istituti secondari. Ma in questa stessa logica abbiamo favorito diverse iniziative di recupero scolastico - impegnando 15 milioni di Euro - in particolare nelle periferie e nelle zone a rischio. Mentre è stato reso possibile l'allargamento dell'offerta formativa attraverso la promozione e il finanziamento di percorsi di educazione alla legalità, ai diritti, alla pace e iniziative di sostegno per l'inserimento scolastico di immigrati. L'esperienza concreta ci ha convinto della necessità di una proposta organica per rendere effettivo il diritto allo studio sia con interventi economici diretti a famiglie e studenti in condizioni di disagio sia con progetti formativi mirati a una rimotivazione dei giovani verso la scuola. Ma abbiamo anche considerato che al concetto di formazione lungo l'arco della vita va fatto corrispondere un impegno istituzionale per favorire interventi formativi per la popolazione adulta.

A queste ragioni risponde la nostra legge nella definizione degli interventi, delle azioni, dei destinatari. Con una specifica attenzione, inoltre, rivolta all'integrazione dei soggetti con disabilità, al decentramento amministrativo e alla sinergia tra enti istituzionali e organismi sul territorio.

La nostra legge evidenzia il nesso tra gli articoli 3 e 34 della Costituzione ed è lontanissima dalle scelte del governo, dalla sua concezione della scuola e dell'istruzione come beni comprimibili e dalla sua pura evocazione di un diritto-dovere all'istruzione di cui non garantisce l'esercizio effettivo.


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