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Manifesto: Lombardia, «Il primo giorno di scuola sarà sciopero generale»

LOMBARDIA · 6000 posti di lavoro in meno grazie ai tagli della Gelmini

15/07/2009
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il manifesto

Luca Fazio
Seimila lavoratori in meno in un colpo solo. Una mazzata destinata a mutilare il sistema scolastico lombardo. E dire che lo scorso inverno il mondo della scuola, mobilitandosi contro i tagli della cosiddetta «riforma» Gelmini, è stato capace di mettere in crisi il governo Berlusconi, sia per l'ampiezza delle manifestazioni che per la trasversalità dei malumori che si sono registrati tra le famiglie italiane, almeno quelle dotate di buon senso. Allora, oggi è tutto finito? E' di tutt'altro avviso Corrado Ezio Barachetti, segretario generale della Flc Cgil scuola: «Noi il primo giorno di scuola faremo uno sciopero generale». La Cgil Lombardia punta il dito contro il silenzio della «triade» Gelmini-Formigoni-Colosio (direttore regionale scolastico). Cosa dovrebbero dire a questo punto? Già a febbraio avevamo chiesto un tavolo di confronto con Formigoni per un'analisi della situazione generale dei tagli previsti prima della partenza del nuovo anno scolastico. Aveva promesso di affrontare la situazione e invece niente, non ci riceve nemmeno il nuovo direttore scolastico. Avevate previsto giusto? Le nostre previsioni rispetto al taglio degli organici, docente e personale assistente, purtroppo confermano la nostra denuncia: stiamo parlando di 5.909 posti di lavoro in meno, 4.874 docenti e 1.835 tra il personale non docente. La situazione è drammatica soprattutto nella scuola secondaria superiore dove 900 supplenti non verranno più nominati (in tutte le scuole della Lombardia saranno 3.200). Considerando che per il prossimo anno è previsto un aumento degli alunni (11.568), quali conseguenze immediate si toccheranno con mano? Sia le elementari che le medie, per cominciare, saranno costrette a ridurre il tempo pieno di alcune ore, e le famiglie si accorgeranno presto dell'abbassamento della qualità formativa. Inoltre, tutte le scuole si troveranno costrette ad aumentare oltre misura il numero degli alunni per classe, visto che le nuove norme non prevedono la possibilità di attivare nuove classi. Data la situazione, è probabile che molte scuole saranno costrette a comprimere i propri modelli didattici azzerando le cosiddette sperimentazioni. Stesso discorso vale anche per i già scarsi progetti a sostegno dell'integrazione degli alunni più svantaggiati. Il disegno è chiaro: tagliano i modelli formativi e riducono il personale della scuola pubblica e nel frattempo aumentano i finanziamenti alle scuole private. Ce n'è di che per scioperare il primo giorno di scuola... Se non ci confermano l'organico dell'anno scorso - e a questo punto so che chiediamo la luna ma non possiamo fare diversamente - la Cgil Lombardia organizzerà uno sciopero generale il primo giorno di scuola. Abbiamo intenzione di cominciare così il prossimo anno scolastico, naturalmente auspichiamo che sia uno sciopero generale unitario. Dopo le faticose e massicce proteste dell'anno scorso, e considerati i risultati, con quale spirito gli insegnanti e le famiglie saranno disponibili a dare di nuovo battaglia? Credo che riusciremo a saldare nella nuova protesta gli insegnanti e le famiglie, e le mobilitazioni saranno ancora più decise dell'anno scorso. Succederà perché i genitori solo il prossimo anno si renderanno veramente conto che con i tagli della Gelmini la qualità formativa della scuola pubblica non sarà più la stessa. Guardando alle straordinarie mobilitazioni della scorsa stagione, pensi che i partiti di centrosinistra e di sinistra si siano dimostrati all'altezza della posta in gioco? Nei momenti più caldi li ho visti molto, molto lontani. Spero che prossimamente sappiano dimostrare più attenzione per il mondo della scuola.