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Mattino di Padova-I fondi per la ricerca e le lacrime della Moratti
Il 5 per mille si somma all’8 per mille, che, se non sbaglio, fa l’1.3 per cento. Non succederà che poi ci chiederanno di rimediare al calo dell’entrate?
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I fondi per la ricerca e le lacrime della Moratti
La conferenza dei rettori ha invitato le Università a farsi portavoce presso i cittadini per la partecipazione al finanziamento della ricerca in Italia destinando ad essa il 5 per mille nella prossima dichiarazione dei redditi. I rettori di un elevato numero di Università hanno aderito a questa iniziativa, indicando il codice dell’Università. Questa è l’ultima «trovata» per togliersi la responsabilità di finanziare un settore che viene sbandierato nelle esibizioni televisive dei politici come strategico per la ripresa del nostro paese. Sottolineo che anche nel finanziamento della ricerca l’Italia si distingue, occupando nell’ambito europeo gli ultimi posti. Questa richiesta ai cittadini si accompagna alle altre numerose richieste di finanziamento tramite vendita di arance, di fiori o con vere e proprie raccolte di fondi durante trasmissioni televisive con «convincenti» veline e comici.
La cosa più grave è che la scelta di finanziare con il 5 per mille la ricerca si pone in competizione alle varie iniziative di volontariato ed onlus, per cui un padovano deve scegliere se dare fondi alla ricerca od aiutare iniziative per diversamente abili o bambini dell’Africa. Bella scelta.
Inoltre con questa metodologia di aiutare la ricerca si passa da una competizione scientifica nazionale nel finanziamento di progetti di Ricerca ad una competizione locale, con tutte le conseguenze in determinate Università.
Ho visto le lacrime del ministro Moratti alla televisione. Mi ero commosso, partecipando al suo dolore, che ritenevo riguardasse la situazione in cui versano la scuola, l’Università e la ricerca in Italia. Ma poi, con ritardo forse dovuto alla mia non più giovane età, ho capito che la sua era una commozione motivata dalla candidatura alla posizione di sindaco a Milano. Peraltro per la ricerca era tranquilla pensando al 5 per mille. Un’ultima considerazione: il 5 per mille si somma all’8 per mille, che, se non sbaglio, fa l’1.3 per cento. Non succederà che poi ci chiederanno di rimediare al calo dell’entrate?
Paolo Mazzoldi Università di Padova