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Mattino-Padova-Moratti bocciata dalle scuole

Pagina 21 - Cronaca Dopo l'affollata assemblea con i comitati di protesta oggi c'è la "giornata del tempo pieno": occupazioni in vista Moratti bocciata dalle scuole Contro la r...

06/02/2004
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Il Mattino

Pagina 21 - Cronaca
Dopo l'affollata assemblea con i comitati di protesta oggi c'è la "giornata del tempo pieno": occupazioni in vista
Moratti bocciata dalle scuole
Contro la riforma il sit-in di genitori e ragazzi in municipio


"Moratti bocciata". Con questo slogan ieri pomeriggio un centinaio di genitori delle scuole Randi, Lambruschini, Leopardi, Valeri, Morante, San Bellino e San Lorenzo, con tantissimi bambini, hanno tenuto un sitin di protesta davanti a Palazzo Moroni. Quindi hanno consegnato alla segreteria del sindaco Destro mille cartoline.
Su ognuna era scritto "Io voglio l'immediato ritiro del decreto Moratti". "Uno dei nostri obiettivi di lotta è proprio il Comune di Padova perché nel gennaio 2002 l'amministrazione Destro ha anticipato la riforma Moratti, affidando la gestione delle mense degli asili-nido e delle materne comunali a cooperative private", ha detto Umberto Peron.
Mercoledì sera circa trecento genitori avevano partecipato all'assemblea, organizzata dal "coordinamento tempo pieno e tempo lungo", dal "comitato genitori e insegnanti per una scuola pubblica equa e solidale" e dal "coordinamento comitati scuole pubbliche", tenutasi alla media Galileo Galilei di Montà. I rappresentanti dei comitati Fiorenza Rubini e Luisa Norbiato e il segretario della Cisl-scuola Nereo Marcon hanno illustrato i cambiamenti che provocherà nella scuola dell'obbligo la riforma Moratti. Prima di passare la parola ai genitori presenti (della Lambruschini, della Boito, della Galilei e della Fogazzaro) i relatori hanno presentato il programma delle azioni di protesta per le prossime settimane. Oggi, innanzitutto, alla Lambruschini dalle 16 alle 23 sarà organizzata quella che i coordinatori della mobilitazione hanno definito "la giornata positiva della scuola a tempo pieno". Per sette ore consecutive ci saranno giochi e merende tra i bambini e assemblee creative organizzate dai genitori e dai docenti, per "dimostrare" il valore didattico ed educativo della scuola a tempo pieno. Dal 18 al 20 febbraio, a Padova come in tutta Italia, si terranno sit-in e assemblee per coinvolgere nella protesta quante più persone possibile. Dai balconi di alcune scuole continueranno ad essere esposti lenzuoli neri, in segno di lutto contro gli effetti negativi che causerà la riforma Moratti. Alla fine del mese, infine, dovrebbe essere proclamata un'intera giornata di sciopero. Sono previsti anche alcuni dibattiti in diretta da Radio Cooperativa, coordinati da don Albino Bizzotto.
"I contenuti della riforma sono pericolosi per il futuro della scuola italiana" ha detto Massimo Zanforlin, un impiegato che ha due figli (Bruno e Ugo) alla Fogazzaro e al Nievo. "I tagli saranno pesanti. Avremo classi più numerose e quindi la qualità dell'insegnamento andrà a farsi benedire". Anche Andrea Menato è preoccupato: suo figlio frequenta una classe della scuola elementare Gaspare Gozzi a Chiesanuova: "Questa riforma rischia di peggiorare l'intera scuola pubblica, bisogna bloccarla". Più cauto il giudizio di un terzo papà. "Indubbiamente nelle novità apportate dalla riforma Moratti ci sono alcuni punti negativi, che vanno modificati - sostiene Pier Giovanni Romanato, padre di due bambini che vanno a scuola alla Lambruschini -. Prima di tutto, però, è fondamentale capire bene i contenuti della riforma, senza fare demagogia e senza strumentalizzazioni politiche". In sala c'erano anche Romano Tiozzo, ex assessore comunale e attuale segretario generale della Camera di Commercio di Venezia, naturalmente presente in qualità di genitore, e il vice preside della Tartini, Gian Carlo Ferrari. Quest'ultimo, prima della relazione finale svolta da Nereo Marcon, ha effettuato un excursus storico sulla scuola dell'obbligo dal dopoguerra in poi, rimarcando il ruolo che ha avuto la scuola padovana di base nello sviluppo della qualità dell'insegnamento dal 1955 ad oggi.


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