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Mess.Veneto-Cgil: scuole a rischio bancarotta

Invito agli insegnanti a diffidare i presidi e a riunire i consigli di istituto: le supplenze devono essere pagate entro i termini Il sindacato sollecita i dirigenti scolastici a segnalare i...

31/10/2003
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MessaggeroVeneto

Invito agli insegnanti a diffidare i presidi e a riunire i consigli di istituto: le supplenze devono essere pagate entro i termini
Il sindacato sollecita i dirigenti scolastici a segnalare il loro disappunto al ministero Il personale dal 24 novembre al 23 dicembre si asterrà dalle prestazioni aggiuntive
Cgil: scuole a rischio bancarotta
Il sindacato: errata previsione del ministero Impossibile recuperare i tre milioni tagliati


di GIACOMINA PELLIZZARI

Le scuole friulane rischiano la bancarotta e la Cgil organizza la protesta dei dirigenti scolastici, dei docenti e dei bidelli. L'ammanco ammonta a quasi 3 milioni di euro, ma nei bilanci degli istituti sarebbero state previste somme superiori alle spettanti che il ministero intenderebbe recuperare.
Gli ulteriori tagli ai finanziamenti statali costringeranno i presidi a gettare la spugna e a consegnare i libri contabili in tribunale. A lanciare un nuovo allarme è la Cgil-scuola dopo che l'amministrazione scolastica regionale ha dichiarato irrecuperabili i quasi 7 milioni di euro tagliati in regione dal decreto Tremonti. Ma c'è dell'altro. Secondo le informazioni raccolte dalla Cgil in sede ministeriale le scuole avrebbero iscritto a bilancio delle somme superiori al spettante e il ministero si appresterebbe a recuperarle. Di fronte a tale prospettiva è evidente "che siamo di fronte alla bancarotta - precisa il segretario regionale della Cgil-scuola, Antonio Luongo - e le scuole saranno costrette a dichiarare fallimento".
Non a caso Luongo, dopo aver rifiutato il tentativo di conciliazione con il direttore scolastico regionale Piergiorgio Cataldi davanti al commissario di governo, sollecita le riunioni dei consigli di istituto e invita i dirigenti scolastici a sottoscrivere documenti di protesta da inviare al ministero dell'istruzione (Miur). Gli insegnanti e il personale Ata, invece, potranno aderire allo sciopero che prevede la loro astensione dalle attività aggiuntive dal 24 novembre al 23 dicembre.
Quest'ultima protesta nasce dal fatto che, in questa fase, i dirigenti scolastici non sempre riescono a pagare il personale per sostituire gli insegnanti assenti per malattia e così affidano le classi ai docenti o al personale Ata. Peccato che gli insegnanti non abbiano ancora ricevuto i compensi per le prestazioni effettuate nello scorso anno scolastico. E così la Cgil-scuola invita il personale a diffidare i dirigenti scolastici affinché liquidino il dovuto entro i termini stabiliti. Se la diffida non porterà il risultato sperato, il sindacato suggerisce agli interessati di pretendere gli interessi maturati davanti al giudice del lavoro.
La segreteria regionale della Cgil-scuola nei prossimi giorni convocherà anche il direttore scolastico regionale davanti al giudice del lavoro per contestargli la mancata applicazione di alcuni contratti a livello regionale. Cataldi dovrà rispondere di atteggiamento antisindacale.
"In questi giorni i collegi docenti hanno programmato attività formative per gli alunni verificando la disponibilità del personale docente e Ata. Ci chiediamo - spiega Luongo - se sia dignitoso proporre al personale impegni in nuove attività senza avere le disponibilità finanziarie".
E' evidente che a farne le spese sono gli studenti che rischiano di non avere a disposizione i laboratori informatici e che potrebbero vedere annullare viaggi di studio all'estero. Per aumentare le entrate alcuni dirigenti scolastici hanno già aumentato le tasse o chiesto alle famiglie di prendere parte ad alcune spese.
La situazione è la stessa nelle scuole di ogni ordine e grado, ma a soffrirla maggiormente sono gli istituti tecnici costretti ad affrontare spese superiori per organizzare le lezioni pratiche.


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