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Mess.Veneto-I bidelli: con 900 euro non si vive

I bidelli: con 900 euro non si vive Ieri la protesta dei precari a Trieste contro i tagli nel settore Ata "O le promesse si traduranno in fatti, o ricomincerà la lotta" ...

04/06/2004
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MessaggeroVeneto

I bidelli: con 900 euro non si vive
Ieri la protesta dei precari a Trieste contro i tagli nel settore Ata "O le promesse si traduranno in fatti, o ricomincerà la lotta"


Storie di precari Ata in piazza arrabbiati, che non si arrendono nel chiedere lavoro sicuro a scuola nell'organico 2004-2005, ieri nel sit-in confederale a Trieste. In trasferta di lotta da Pordenone con le bandiere di Cgil-Cisl-Uil schierate davanti al direttorato regionale, gli ausiliari-tecnici-amministrativi hanno strappato al governatore della scuola Cataldi l'impegno al pressing sul ministero per allargare le maglie degli organici di fatto.
Crescono gli alunni ma cala il lavoro (-24 posti da settembre nel Pordenonese nei conti dell'organico di diritto 2004-2005); aumenta il caro-vita e gli euro del salario sono sempre quei 900 medi pro-capite che a metà mese si bruciano; sale il carico di lavoro (i 55 inidonei per malattia non sono sostituiti da supplenti e il peso ricade soprattutto sui bidelli in salute) ma l'assunzione in ruolo è un coriandolo rispetto ai posti vacanti in provincia (12 accantonati in "camera caritatis" per le nomine 2004, dei 450 liberi).
"Da tre anni sono precario e non ho certezze di stabilità - testimonia Enzo D'Amico, 25 anni tecnico di laboratorio supplente annuale tra i più giovani in provincia -. Il sogno è passare di ruolo e si vive ogni estate con l'ansia di non essere più assunti a settembre. Non riusciamo a capire perché non si stabilizza il personale della scuola, dando prospettive di vita a un settore che è essenziale nel settore servizi. Qualcuno mi consiglia di cambiare lavoro, ma declino l'invito: pochi soldi ma tanta soddisfazione con i ragazzi e dove la trovi un'occupazione così creativa?".
Fanno spalla al calvario dei colleghi supplenti gli Ata di ruolo: "Bisogna valorizzare il nostro settore - afferma Cristian Visentin, 31 anni e dal '97 assunto ausiliario a tempo indeterminato -. Siamo penalizzati anche se di ruolo, perché la mancata sostituzione dei colleghi inidonei per ragione di salute provoca un aumento forte del lavoro e senza riconoscimento salariale. Guadagno 930 euro al mese e vorrei ottenere una progressione di carriera: ma come?".
Bella domanda che cade nell'immobilismo di un settore a carriere bloccate, segnato spesso dalla conflittualità interna della categoria sull'articolazione del lavoro e da prospettive zero nella politica delle assunzioni. "Di questo passo - commenta Tiziano Zilli, ausiliario a 50 anni - l'assunzione in ruolo diventa un'illusione".
Tempi biblici per l'occupazione stabile a guardare i numeri delle graduatorie "24 mesi" provinciali, zeppe di 436 aspiranti e l'estate si fa rovente in attesa del lavoro. Decisi i sindacalisti di Cgil e Cisl scuola, pronti a reclamare la copertura di 96 posti regionali finora negati al settore ausiliario-tecnico-amministrativo.
"Il direttore Cataldi ha compreso l'inaccettabile penalizzazione delle scuole friulane in termini di organici Ata - ribadisce il cigiellino Gianfranco Dall'Agnese -. Si è impegnato a rappresentare al ministero dell'Istruzione i disservizi annunciati nel servizio istruzione per il prossimo settembre. Ma senza segnali positivi, riprenderemo la lotta".
Per il segretario regionale Antonio Bassi la scuola riformata a settembre non potrà funzionare stretta nella morsa dei tagli ai posti. "Chiediamo soluzioni certe anche per la sostituzione del personale inidoneo - ribadisce il numero uno cislino - e la copertura in organico di fatto dei 96 posti richiesti dai dirigenti scolastici regionali. Altrimenti, la riforma Moratti rischia la paralisi a settembre".
Chiara Benotti