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Mess.Veneto-La scuola è rimasta "al verde"

La scuola è rimasta "al verde" Lo scoperto di cassa è di 2 milioni e mezzo di euro MANCANO RISORSE Numerose le cifre nel conto spese ancora senza copertura economica E le fami...

23/09/2004
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MessaggeroVeneto

La scuola è rimasta "al verde"
Lo scoperto di cassa è di 2 milioni e mezzo di euro
MANCANO RISORSE
Numerose le cifre nel conto spese ancora senza copertura economica E le famiglie lamentano gli oneri finanziari dei contributi "volontari"


Le 49 scuole provinciali battono cassa al direttorato regionale di Trieste: circa 5 miliardi di vecchio conio, il rimborso in ballo. Il registro dei bilanci della crisi, lo squaderna il sindacato Cgil. L'arretrato scoperto risale al 2001. "Le scuole del Pordenonese sono al verde" introducono alla contabilità difficile i vertici cigiellini Carla Franza e Gianfranco Dall'Agnese.
"Il finanziamento 2001? Uno scoperto di 486 mila 855 euro per il funzionamento complessivo dei 49 istituti, terza area degli istituti professionali compresa. Manca il saldo dell'arco settembre-dicembre 2003 di 464 mila 803 euro. Nel periodo agosto-settembre 2004 si conteggia il fabbisogno non saldato di 430 mila 907 euro, relativo al cosiddetto Mof (miglioramento dell'offerta formativa, che ingloba le attività aggiuntive). Non sono state pagate le funzioni strumentali docenti pari a 353 mila 502 euro, né quelle Ata di 290 mila 501 euro".
Altre cifre senza garanzia economica, da aggiungere al conto spese delle scuole: 23 mila 500 euro alla voce indennità di direzione e quelle da computare per la sostituzione del personale comandato all'Irre regionale o nel direttorato, che arrotondano a 2 milioni e mezzo di euro il "pagherò" acceso nel Pordenonese.
"Il fattore risorse umane è in tilt - sottolineano i sindacalisti -. In 3 anni, sulla Destra Tagliamento sono saltati 300 posti per docenti e Ata, cumulati tra tagli al risparmio e quelli non concessi anche di fronte al fabbisogno evidenziato dai capi d'istituto. Andrà peggio con la riforma Moratti a regime, che spazza via le cattedre dei docenti di educazione tecnica e riduce quelle di musica, con il 30% dei posti in meno. Ma il nostro motto è: resistere, resistere, resistere".
La "purga" della scuola si sfoga sulle famiglie. Tasche alleggerite per mamme e papà alle prese con il caro scuola del 2004-2005.
"Tocca infilare nello zainetto della bambina, che frequenta le elementari del secondo circolo di Pordenone, pure le risme di carta per le fotocopie - racconta un papà, avvilito dalla tendenza dilagante del ticket-famiglie nella statale -. Non posso negare i fogli di carta, perché altrimenti la bambina si sente "diversa" dai compagni. Ma a questo si aggiungono gli euro per il secondo figlio che frequenta le medie: circa 20 euro di contributo volontario, si fa per dire. Quando entrerà nelle superiori, saranno almeno 50 gli euro da sborsare della tassa di istituto e tutto il resto per progetti e visite guidate".
Il nuovo lusso è andare a scuola. Gli studenti delle superiori lavoratori sono un fattore a crescita rapida in provincia. Fine settimana tra i tavoli delle pizzerie, dietro al banco di un negozio, da un parrucchiere, oppure animatori nelle discoteche: per tutto l'anno scolastico, perché la "paghetta" che passa la famiglia è anoressica.
Chiara Benotti